“Oncorete, sharing and innovation system” il 25 febbraio sulla situazione in Toscana
Come dimostrato dalle molte Regioni in cui è già una realtà la rete oncologica è un passo necessario per implementare, razionalizzare, innovare e completare la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione fisica e psicologica dei pazienti colpiti da tumore. Il lavoro di cooperazione però non si può fermare alle singole regioni dello Stivale, ma deve basarsi su un coordinamento nazionale. Per tale motivo nasce Oncorete, un progetto che vuole appunto creare una rete nazionale delle reti oncologiche regionali al fine di implementare l’alleanza contro il cancro. Questo il topic dell’evento “Oncorete, sharing and innovation system” che il 25 febbraio, presso la Sala Riunioni ISPRO, farà il punto sulla situazione in Toscana. Il convegno, organizzato da Motore Sanità, riunirà i principali attori del sistema oncologico regionale con l’obbiettivo di creare una fattiva collaborazione in grado di gettare le basi per l’iscrizione della rete oncologica Toscana ad Oncorete. Saranno presenti anche: Monica Calamai, Direttore Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale, Regione Toscana; Gianni Amunni, Direttore Generale Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO) Regione Toscana; Roberto Banfi, Responsabile del Settore Politiche del Farmaco e Dispositivi Regione Toscana.
Perché creare una rete oncologica nazionale?
Le reti regionali devono riorganizzarsi si verso un modello Hub&Spoke al fine di concentrare le patologie ove lo skill numerico rappresenta un miglioramento della qualità e dell’efficacia del servizio offerto, nonché per ottimizzare l’introduzione dell’innovazione e della sperimentazione di base, traslazionale e clinica.
Tale riorganizzazione assicurerà la sostenibilità del sistema, la capillarità e allo stesso tempo la concentrazione dell’offerta, la connessione con la componente socio assistenziale e con la medicina generale, cardini importanti per assicurare la presa in carico globale del paziente.
Per raggiungere tali obiettivi è necessario aumentare il livello di comunicazione tra operatori, pazienti ed istituzioni all’interno della rete utilizzando la continua evoluzione della tecnologia nel rispetto delle norme sulla privacy.
Nello stesso tempo risulta importante comunicare ai cittadini i risultati raggiunti dalle reti oncologiche al fine di aggiornarli sui progressi medici e sociali raggiunti, nonché per rafforzare la loro fiducia nei confronti della Sanità regionale sia per contrastare atteggiamenti antiscientifici sia per eliminare o ridurre la mobilità passiva.
Inoltre mettere a fattore comune le best practices terapeutico/assistenziali, non è solo importante all’interno della rete regionale di appartenenza, ma risulta altresì rilevante a livello nazionale nell’ambito di coordinamenti tra reti oncologiche e centri oncologici che progressivamente si stanno formando.