In Italia sono stati, ad oggi, autorizzati due antivirali orali per il trattamento del Covid-19: il Paxlovid e il Lagevrio che possono essere prescritti solo a persone adulte positive, che non necessitano di ossigenoterapia supplementare ma che sono a elevato rischio di progressione della malattia severa. Condizione necessaria è che siano somministrati nei primi cinque giorni di malattia.
Dal mese di aprile possono essere prescritti anche dai medici di famiglia: Renato Tulino è il direttore del dipartimento di Medicina generale dell’Asl Toscana sud est e coordina i circa 600 medici che operano nel territorio tra le provincie di Arezzo, Siena e Grosseto. “In questi giorni di ondata estiva del virus l’utilizzo dei farmaci antivirali autorizzati come il Paxlovid e Lagevrio diventa fondamentale, – dichiara il dottor Tulino. – I nostri dati, sia quelli ospedalieri che territoriali, sono molto buoni e l’utilizzo di questi farmaci è senza dubbio un buon argine nella diffusione del virus. Nella nostra Asl abbiamo autorizzato ben 1710 antivirali (585 Paxlvoid, 1125 Lagevrio), a questi dobbiamo aggiungere i 340 farmaci prescritti dai medici di medicina generale che stanno assumendo, e lo faranno sempre di più in futuro, un ruolo strategico. Questo grazie alla rete che da subito si è creata tra la Medicina generale e le Malattie infettive dell’Azienda. Da subito, infatti, si è creata una piattaforma informatica unica dove i medici di medicina generale e le Usca facevano le segnalazioni in modo rapido e semplice. Questo ha permesso di intercettare i pazienti covid positivi e con le caratteristiche proprie del trattamento nella prima fase dell’infezione e, attraverso la collaborazione tra medici di medicina generale, Usca e Malattie infettive, di avviare i trattamenti più appropriati con l’utilizzo di anticorpi monoclonali o antivirali, già nei primi momenti dell’infezione stessa.
Dal 21 aprile 2022 è il medico di famiglia che può prescrivere direttamente il trattamento con antivirali orali ai pazienti positivi al Covid-19 che rientrano nelle caratteristiche dell’utilizzo del farmaco. Anche in questo caso i medici di medicina generale, – prosegue Tulino, – grazie alla precedente rete con li reparti di Malattie infettive degli ospedali, sono stati in grado di iniziare da subito i trattamenti, raggiungendo oggi una buona sicurezza nell’impiego di un farmaco nuovo e con la consapevolezza che questo farmaco è indispensabile per quei soggetti fragili che potrebbero avere seri problemi da un’infezione per niente “leggera” in soggetti con altre patologie importanti. I nostri dati su questi trattamenti in Toscana sud est sono sicuramente soddisfacenti e l’intenzione è di continuare a rafforzare la collaborazione tra medici di medicina generale e reparti ospedalieri per garantire la massima efficacia di questi farmaci”.