Le forze dell’ordine cercavano oggetti ed effetti personali di alcuni dipendenti forse collegati agli episodi al centro dell’inchiesta
Operazione anti estremismo di destra a Siena, le forze dell’ordine non hanno perquisito e messo nel mirino soltanto le abitazioni degli indagati, dove è stato trovato un vero arsenale, tra armi ed esplosivi. Verso le 13.30 i carabinieri hanno fatto irruzione anche alla sede di Mps a San Miniato, perquisendo in particolare un ufficio. I militari hanno fatto uscire gli increduli dipendenti per effettuare tutti i controlli sul posto: si presume che i carabinieri fossero alla ricerca di oggetti ed effetti personali forse collegati agli episodi di quest’oggi, contenuti in alcuni armadietti personali.
Al centro delle indagini c’è un 60enne dipendente della banca – oggetto di una perquisizione a Sovicille (LEGGI QUI) – nel cui profilo Facebook sono state rinvenute numerose immagini nostalgiche di fascismo e nazismo, inneggianti a Hitler e Mussolini, e altre di lui a bordo di un sidecar, o intento a mimare il gesto dello sparo contro il cartello dell’Anpi. Nel mirino sono finite anche alcune intercettazioni che lo riguardano, e anche la moglie di 52 anni e il figlio di 22. E’ considerato il capo della cellula, dal nome “Mis” (Movimento Idea Sociale), che era pronta a far saltare in aria la moschea di Colle val d’Elsa (LEGGI QUI). Ma le ricerche si starebbero allargando anche ad altri due dipendenti interni alla banca senese.