Le indagini potrebbero allargarsi anche ad altri soggetti
Un vero e proprio arsenale da guerra quello scovato e requisito dalle forze dell’ordine, entrate in azione questa mattina per stroncare il gruppo di estremisti di destra con base a Siena e provincia. Nei vari blitz, che hanno interessato sia case che uffici tra Siena, Poggibonsi e Sovicille , gli agenti della Digos in collaborazione con gli Uffici della Questura di Siena coordinati dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – UCIGOS hanno potuto constatare la pericolosità dei soggetti indagati, che sembrano possano far parte di una cellula estremista di destra che ha come capo un 60enne dipendente di banca Mps, la cui casa a Sovicille è stata perquisita (LEGGI QUI). Per l’uomo, Andrea Chesi, e il figlio di 22 anni Yuri, sono scattati gli arresto in serata. Chesi avrebbe reclutato altri colleghi di banca, e a quanto filtra il numero dei coinvolti nelle indagini potrebbe essere ben superiore ai 12 messi fino ad oggi nel mirino. Fra gli inquisiti anche Ercolano Cardinali, Marco Alessandro De Caprio, Alessandro Meniconi, Stefano Landozzi, Stefano Mori, Renato Vanzi, Claudio Stanghellini, Alessandro Antonelli e Giorgio Bartoli.
Le armi sono state mostrate dalla Polizia nel pomeriggio agli organi di stampa: fucili, pistole, esplosivi, residuati bellici, anche un lanciagranate. Come risulta dalle numerose intercettazioni, i “camerati” (che nei loro profili Facebook postavano foto e riferimenti al Duce o a Hitler) si dicevano pronti ad usarle, con il chiaro obiettivo di sovvertire l’ordine democratico. “C’è bisogno di sparare, – si sente in un audio – se c’è da andare a sparare, andiamo, di armi ne abbiamo tante”. Fra gli obiettivi passati, anche la distruzione con l’esplosivo della moschea di Colle Val d’Elsa.