Dallo scorso settembre, all’ospedale di Nottola i pazienti portatori di device intracorporei RM possono essere controllati tramite il monitor amagnetico. Ad oggi già quindici pazienti portatori di queste tecnologie, per lo più di pertinenza cardiologica (pacemaker, defibrillatori, eccetera), hanno potuto effettuare in sicurezza indagini di risonanza magnetica grazie a un percorso condiviso da radiologi e cardiologi del presidio.
Le richieste dei pazienti vengono valutate dalla Radiologia per quanto concerne l’appropriatezza clinica e dalla Cardiologia per la valutazione della patologia di base e del device utilizzato, quindi l’esame, se ritenuto fattibile, viene effettuato sotto stretto monitoraggio di un cardiologo. Tutto questo con evidenti ricadute sulla compliance dei pazienti che possono trovare nel proprio territorio un servizio finora possibile solo centralizzando le loro richieste su strutture distanti.
La diffusione di questi presidi intracorporei, il cui impianto nel nostro territorio è garantito dalla Cardiologia di Nottola, rende necessaria una riposta clinica rispetto alle esigenze di questi pazienti in tema di diagnostica per immagini che sia possibile in ospedali con adeguate competenze e tecnologia allo stato dell’arte. Il monitor amagnetico è per Nottola un tassello ulteriore verso la valorizzazione delle professionalità in ambito cardio-radiologico presenti nella struttura ospedaliera, con una ricaduta significativa di qualità delle cure per i cittadini della nostra zona.
“La diffusione di device impiantati impone una attenzione tecnologica, professionale e organizzativa utile a consentire un accesso appropriato di questi pazienti alla diagnostica, – afferma il direttore di Radiologia di Nottola Salvatore Francesco Carbone -. In questo senso la collaborazione con la Cardiologia è un elemento importante della proposta di qualità dei servizi radiologici erogati nel nostro ospedale. Ringrazio l’Azienda per il supporto che ci ha dato a questo scopo e che ci vorrà dare in futuro per sviluppare ulteriormente questo ambito che si rivolge ad una fetta di popolazione ampia del nostro territorio”.
Il direttore di Cardiologia del presidio ospedaliero Franco Bui ribadisce: “Aggiungo che, essendo il nostro reparto struttura in cui l’impianto dei device rappresenta una metodica importante per garantire al nostro territorio la gestione delle problematiche aritmiche, la possibilità di gestione a tutto tondo dei pazienti impiantati che necessitino a vario titolo della rmn rappresenta un importante salto qualitativo e di risposta alle necessità. Di questo anche io ringrazio la Direzione per quanto consentito, fiducioso per ulteriori step di sviluppo di una collaborazione con la Radiologia anche rispetto ad altre tecnologie diagnostichi rivolte al cuore, indispensabili per le corrette diagnosi”.