Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria ospedaliera delle Scotte ( ANAAO, AAROI-EMAC, CIMO, CGIL FP, CISL Medici, FASSID, UIL Medici) esprimono preoccupazione per la vicenda giudiziaria che interessa la Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliera universitaria Senese. La vicenda coinvolge un professionista di grande rilievo, come il Dott. Gianfranco Montesi, responsabile della Uoc di Cardiochirurgia da 4 anni. Nel 2018, infatti, l’Azienda ha istituito una unità operativa complessa di Cardiochirurgia ospedaliera per la cui direzione è stato bandito un concorso pubblico di cui il Dott. Montesi, proveniente dall’Azienda ospedaliera di Careggi, è risultato vincitore.
Negli anni a seguire si è apprezzato un incremento dell’attività di cardiochirurgia, rendendo Le Scotte un centro di riferimento non solo per la città ma per l’intera Toscana sud est. Gli indicatori di performance della specialità, infatti, hanno mostrato negli ultimi anni un costante miglioramento, attestando le indubbie capacità professionali e gestionali del Dott. Montesi. Il rilancio tecnico professionale e le qualità umane e relazionali del professionista hanno infatti consentito di creare una rete con le cardiologie dell’intera Area Vasta di cui la nostra Azienda è centro di riferimento, provocando virtuosamente una netta inversione dei flussi a favore degli interventi eseguiti in azienda.
Per questo riteniamo che sarebbe un grave danno, per l’ospedale e la comunità tutta, perdere un professionista di così alto valore umano e professionale. La recente sentenza del Consiglio di Stato, che annulla il concorso del 2018 e di fatto applica il DLT 517/1999, rischia di provocare questo risultato. Le norme, che disciplinano i rapporti fra sistema sanitario nazionale ed università e rendono possibile l’assegnazione di una Unità operativa complessa ad un docente universitario di prima fascia con nomina diretta di rettore e Direttore generale e senza esperire un pubblico concorso, sono a nostro avviso inique e non danno merito al valore dei professionisti ospedalieri, quota di maggioranza delle Aziende, consentendo, ad esempio, che all’ospedale “Le Scotte” di Siena, gli universitari rappresentino più dei 2/3 dei direttori di struttura complessa, pur essendo meno del 20% dei medici dell’Azienda.
Chiediamo pertanto alla Direzione della Aou Senese di mettere in atto, nel minor tempo possibile, ogni azione per consentire a un professionista serio, che ha dimostrato sul campo il proprio valore, di continuare ad esercitare la sua attività nell’interesse esclusivo dei malati, della collettività e del prestigio aziendale.
D’altro canto, noi continueremo a batterci su tutti i fronti affinché si arrivi ad una modifica delle norme in questione.