E’ ormai esploso il caso dei numerosi cittadini pakistani e afghani presenti a Siena in attesa di accoglienza, che nei giorni scorsi hanno inscenato una protesta davanti alla Questura per chiedere diritti e garanzie dopo mesi passati a dormire nei parcheggi seminterrati della stazione. Il punto a Siena Tv di Anna Ferretti (Caritas).
“I ragazzi dormono ancora nei garage, ne abbiamo 12 nel dormitorio di via Mascagni, e ora valutiamo altri 8 posti letti. Ci sono 4-5 persone che portiamo a Tolfe, che hanno problematiche sanitarie, lì c’è un appartamento dove possono curarsi, ma poi tornano alla Stazione, dobbiamo fare rotazione – spiega – senza i Cas, è tutto bloccato il sistema. Sono anni che viaggiano, vivono da mesi in un garage, la protesta non è stata inutile come qualcuno ha detto – puntualizza – chiedono diritti con garbo e non con prepotenza. Finchè non hanno presentato la domanda di asilo, e sono passati 60 giorni, non possono lavorare regolarmente. Al momento invece sono invisibili e possono drogare il mercato del lavoro perchè magari sfruttati in nero e ricattati” fa notare la Ferretti.
Al momento c’è una rete di sostegno unica in Italia: “Siena mette in piede, in attesa dell’ultimo timbro ufficiale, un sistema pubblico-privato che sta funzionando, con la società della salute, e collaborano medici volontari alla Corte dei Miracoli, una dottoressa che fa le prescrizioni e prenota visite all’Asl od ospedale, il quale ha aderito al protocollo. Tutto questo non toglie nulla ai senesi – precisa – ad Agosto ci siamo accorti della situazione, questi soggetti ingolfavano pronto soccorso e studi medici con accessi impropri, in questo modo invece si tutela la comunità e le persone coinvolte. C’è una rete sempre più forte, che potrà servire anche per altre situazioni”.