Pakistani a Siena, nuova riunione del tavolo per l'accoglienza. Lojudice: "Soluzioni al momento non ne abbiamo"

Oggi le parti si sono riunite al Palazzo Arcivescovile ma, ancora una volta, non tutti i soggetti coinvolti hanno partecipato al tavolo: mancavano infatti di nuovo Questura e Prefettura

Di Redazione | 30 Ottobre 2024 alle 18:04

Fare rete e trovare una soluzione per i circa 50 pakistani che da ormai mesi dormono nel parcheggio “Il Duomo” o in altre zone all’aperto della città. Con questo scopo è nato l’incontro a cadenza mensile tre le associazioni di volontariato, il Comune, il Cardinale, la Prefettura e la Questura. Oggi le parti si sono riunite al Palazzo Arcivescovile ma, ancora una volta, non tutti i soggetti coinvolti hanno partecipato al tavolo.

“Grandi assenti per il terzo mese di seguito la Questura e la Prefettura”, dice Carla Testa dell’Associazione Ulisse. “Emerge il solito problema degli alloggi per questi ragazzi – aggiunge Lele Calcagnini di Auser Siena -. I numeri sono questi, ce ne sono circa 28 più 10 negli alloggi della Caritas di Siena e Arbia, i restanti 40-50 sono alloggiati nel parcheggio il Duomo”.

Una soluzione non semplice da trovare come ammette anche il Cardinale Augusto Paolo Lojudice. “Il grosso numero dei pakistani che arrivano e ai quali non riusciamo a dare un’immediata risposta, rispetto anche ad un’accoglienza seppur provvisoria perchè i nostri dormitori sono piccoli, certamente ci interroga sempre. Dispiace pensare che qualcuno, per qualsivoglia motivo debba dormire in un parcheggio o da qualsiasi altra parte. Grandi soluzioni al momento non ne abbiamo, se non l’idea che potrebbe essere utile avere un numero maggiore di posti da mettere a disposizione rispetto a quelli che abbiamo adesso, che sono al massimo 35. Certo bisogna darsi un limite, perchè una città piccola come la nostra non può pensare di accogliere centinaia di persone, non è una metropoli”.

Inoltre tra un mese scadrà anche la gestione protempore della Croce Rossa Italiana del Cas di Montalbuccio, che dovrà quindi essere ri-assegnato tramite bando.



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