“Con i fantini ho parlato anche stamani per dare l’indicazione di una mossa corretta che rispetti i tempi della rincorsa, altrimenti si va a incorrere nell’errore e la mossa va invalidata. Cerchiamo di perdere meno tempo possibile e di trovare l’optimum, il momento che permetta a tutti di andare via. Il canapo è sempre il canapo, da che mondo è mondo e possono avvenire questi problemi”.
Parla così il mossiere Renato Bircolotti al termine delle batterie della Tratta, dove si sono già registrate diverse cadute, ad onor del vero non per colpa sua.
“Stamani i fantini sono stati molto corretti – ha aggiunto il mossiere – hanno recepito bene il discorso fatto prima di entrare in pista ed hanno collaborato. Diciamo che per adesso siamo nella linea giusta”.
Quant’è l’emozione di tornare sul verrocchio? “Tanta, sono tranquillissimo, ma molto emozionato. Adesso chiedo solo che si vada avanti momento per momento, nella speranza che tutto viaggi nella lunghezza d’onda giusta”.
Vive questo ritorno come una rivincita? “Io sono contento di essere a Siena, in questo momento non esiste niente, solo una concentrazione che mi permetta di fare bene, per scrollarsi un po’ di dosso tutto quello che può essere il passato. Ci tengo a ribadire che in trentanni di mossiere non ho mai chiamato nessuno per nome, se mi hanno chiamato per nome l’errore lo hanno fatto loro. Lo ripeterò negli incontri”.
E’ cambiato qualcosa rispetto al 2022, nella preparazione dei cavalli, nell’atteggiamento di voler forzare il canape? “Nel 2022 venivamo fuori dal Covid, c’era un attimo di smarrimento anche nella preparazione dei cavalli. Siamo nel 2024, la preparazione dei cavalli ormai è da anni che viene fatta molto più “chirurgica”, i cavalli sono molto più reattivi e quindi bisogna essere più veloci. Però si torna al discorso che, se loro sono corretti a rispettare i tempi di mossa giusti, si riesce a far partire bene anche il cavallo più veloce. La mossa del Palio di Siena non funziona che quelli davanti portano via la rincorsa, ma che la rincorsa che dà l’imput e gli altri partono”.