Palio: i professori Balestracci, Mugnaini e Savelli si dimettono dal progetto ministeriale. Interrogazione di Gabriella Piccinni

La consigliera comunale del gruppo Pd interroga il sindaco Nicoletta Fabio anche sull'albo regionale delle manifestazioni di rievocazione storica

Di Redazione | 30 Luglio 2023 alle 14:23

Palio: i professori Balestracci, Mugnaini e Savelli si dimettono dal progetto ministeriale. Interrogazione di Gabriella Piccinni

Il Palio, le dimissioni dei professori Balestracci, Mugnaini e Savelli dal comitato scientifico del progetto ministeriale denominato ‘Palio di Siena’ e la presenza della nostra Festa nell’elenco delle manifestazioni di rievocazione storica della Regione Toscana sono gli argomenti al centro dell’interrogazione che Gabriella Piccinni, ex docente dell’Università di Siena e consigliere comunale del gruppo Pd rivolge al sindaco Nicoletta Fabio.

Nella premessa Gabriella Piccinni spiega che nel “progetto ’Palio di Siena’ istituito dal 2019 al ministero della Cultura, sono coinvolti Comune, Magistrato delle Contrade, Università degli Studi, Università per Stranieri e Archivio di Stato” e che hanno lasciato l’incarico i professori Fabio Mugnaini, referente dell’Università, Aurora Savelli e Duccio Balestracci, “perché non ritengono sia stata tenuta nel dovuto conto la profondità delle critiche da loro esposte e motivate, tanto in merito alla ricerca propedeutica quanto al report prodotto dalla professoressa Katia Ballacchino (antropologa dell’Università degli studi di Salerno di comprovata competenza seppure neofita in rapporto alla complessa realtà del Palio), quanto alle azioni espressamente indicate come fase di salvaguardia”, perchè “paiono peraltro limitarsi al momento all’individuazione di oggetti da vincolare, in particolare bandiere e tamburi, risultando peraltro ridondanti rispetto a processi di autotutela e di salvaguardia della memoria che da tempo le Contrade hanno autonomamente messo in atto; che comunque neanche bandiere e tamburi possono essere ridotti a semplici oggetti da sottoporre a tutela, poiché rappresentano un patrimonio vivente che continua a essere parte attiva sia della produzione artigiana, sia del tempo ciclico della Festa (con le scuole di tamburo e di bandiera) sia del suo tempo lineare (si comincia da piccoli e si continua fino all’impossibilità fisica).

La professoressa Piccini esprime forte preoccupazione “per l’inutilità di una “tutela” ministeriale così impostata rispetto alle effettive e delicate dinamiche che interessano il sistema Città/Contrada/Festa; per il fatto che il progetto perda l’apporto di figure che, con le loro preziose competenze storiche e antropologiche maturate in lunghi anni di riflessione sulle specifiche dinamiche della Festa senese, hanno contribuito a far emergere l’unicità e l’originalità del Palio di Siena a livello nazionale e internazionale”.

Il Palio non è una rievocazione storica“, ribadisce Piccinni e chiede dunque al sindaco “se non ritenga opportuno e urgente convocare un incontro con tutti gli enti coinvolti nel progetto per valutare, insieme alla comunità cittadina, obiettivi autentici e complessivi di valorizzazione e rispetto della straordinaria festa del Palio, tanto nel contesto italiano quanto in quello europeo; se ritenga, infine, che il Palio di Siena debba uscire dall’elenco delle manifestazioni di rievocazione storica della Regione Toscana”.



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