Udienza fissata per il 3 aprile davanti alle camere riunite del Collegio di Garanzia: è l’ultima possibilità per salvare i trofei. Dopo le uniche via a livello amministrativo o internazionale
Il 3 aprile al palazzo H del Coni a Roma si celebrerà l’ultimo atto dell’annosa battaglia per la difesa dei titoli della Montepaschi Siena revocati dal tribunale Fip nei due primi due gradi di giudizio con l’accusa di frode sportiva. La Mens Sana 1871, nuovo soggetto societario nato dalla ceneri del vecchio sodalizio biancoverde, Polisportiva Mens Sana, azionista di maggioranza fra il 2012 e il 2013 e il notaio Cesare Lazzeroni discuteranno i ricorsi presentati a fine febbraio, nella speranza di ottenere lo stesso risultato di un anno fa, quando il Coni sconfessò clamorosamente le decisioni della Fip restituendo tutti i trofei alzati tra il 2012 e il 2013 (due scudetti, due coppe italia e una supercoppa), poichè fu ravvisato il violato diritto alla difesa per la curatela fallimentare della vecchia Mens Sana nei precedenti gradi di giudizio.
Tra gli avvocati e le parti in causa c’è fiducia nel poter arrivare a un’esito positivo e scardinare il nesso, finora portato avanti dalla federazione, tra reati tributari e l’ottenimento di vantaggi sul campo, attraverso la dimostrazione dell’erronea interpretazione e applicazione dell’articolo 59.
In caso di revoca, le uniche strade da percorrere sarebbero a livello amministrativo o addirittura internazionale.
“Una battaglia della Polisportiva Mens Sana – afferma il presidente Antonio Saccone – ma di tutta la città. Ribadiamo con forza che quei titoli sono stati legittimamente vinti sul campo e che non ci sono le basi giuridiche e normative per strapparli dalla bacheca dello sport senese”. “Contiamo – aggiunge Saccone – nell’equità e nell’equilibrio del Coni. Su questi aspetti il nostro legale, professor Bruno Tassone, combatterà la battaglia per tutta la città di Siena e per difenderne la storia”.
Claudio Coli