Dopo una trattativa che si è protratta per diverse settimane, nei giorni scorsi è stato sottoscritto l’Accordo quadro tra le Organizzazioni Sindacali Fim-Cisl Toscana e Fiom-Cgil Siena, la Regione Toscana e l’azienda Pay Care per gestire l’esubero di personale causato dalla perdita di due importanti commesse bancarie.
I 39 dipendenti dell’impresa operante nel settore dei call center, attualmente interessati dal contratto di solidarietà, avranno la possibilità di aderire, tramite il meccanismo della non opposizione, alla procedura di licenziamento collettivo che sarà avviata nei prossimi giorni e che in base a quanto previsto dall’Accordo quadro darà diritto a ricevere, per coloro che usciranno dall’azienda, un incentivo all’esodo e una “dote di ricollocazione” rivolta ai datori di lavoro del territorio interessati ad assumere a tempo indeterminato i lavoratori usciti da Pay Care.
L’intesa prevede inoltre l’impegno dell’impresa a consolidare il punto produttivo di Siena tramite la ricerca di ulteriori affidamenti di commesse, oltre a quelli già in essere, per favorire il mantenimento e la crescita del sito senese di Monteriggioni.
Per continuare comunque a gestire la continua variabilità dei volumi delle commesse in essere, è stato concordato di prorogare fino al 30 novembre 2023 il contratto di solidarietà, in concomitanza con la scadenza degli effetti dell’Accordo quadro.
“Per il 12 settembre – annunciano Fiom-Cgil Siena e Fim-Cisl Toscana – è già stato fissato un nuovo incontro tra azienda e sindacati per siglare l’accordo sindacale nel quale definire tutte le condizioni e il perimetro delle uscite volontarie. L’obiettivo dell’intesa siglata nei giorni scorsi è quello di individuare azioni e misure per favorire la gestione non traumatica dei livelli occupazionali eccedenti, incentivando la ricollocazione dei lavoratori presso le aziende del territorio che manifestino opportunità occupazionali”.