Si sono concluse le analisi microbiologiche relative ai casi di endoftalmite in alcuni pazienti che avevano ricevuto la somministrazione di un farmaco intravitreale per la cura di alcune maculopatie, lo scorso 8 settembre. A riferirlo è l’azienda ospedaliera le Scotte.
“Le molteplici analisi, colturali e molecolari, effettuate sui campioni provenienti dai farmaci utilizzati e allestiti dalla Farmacia Ospedaliera hanno dato esito negativo – si spiega – e quindi, il problema non si è registrato in fase di sporzionamento e allestimento del farmaco, preparato in base a linee guida regionali e nazionali e in ambiente protetto certificato ISO 9001:2015. Pertanto, riprenderà subito la fornitura del farmaco all’AUSL Toscana Centro, in base agli accordi tra le due aziende sanitarie. Da tutti gli accertamenti microbiologici, colturali e molecolari condotti sui campioni biologici, solo in un paziente è stata riscontrata una presenza batterica. Le analisi sono state eseguite sui campioni di 4 pazienti su 8, per i quali è stato possibile tecnicamente effettuare il prelievo, perché si tratta di una procedura invasiva nella parte profonda dell’occhio, con rischio di complicanze”.
“L’Aou Senese – prosegue l’ospedale – ha quindi revisionato immediatamente le procedure della sala operatoria dell’oculistica, rafforzando i livelli di sicurezza soprattutto in merito a: riprogrammazione delle sedute operatorie per innalzare il livello di sicurezza per le somministrazioni; presenza, nei prossimi mesi, di medici igienisti della direzione sanitaria in sala operatoria, per supporto in merito all’applicazione delle nuove procedure e anche per valutare eventuali ulteriori aggiornamenti. I pazienti correlati all’episodio occorso durante le somministrazioni intravitreale dell’8 settembre, continuano ad essere monitorati e seguiti dai professionisti dell’Oculistica e il decorso risulta regolare. Le sedute di somministrazione del farmaco intravitreale riprenderanno regolarmente la prossima settimana, in condizione di sicurezza ulteriormente rafforzata. L’Azienda, che ha contestualmente avviato un’indagine interna, sottolinea di profondere il massimo impegno per tutelare la salute dei pazienti, anche considerato che ogni anno vengono effettuati circa 4mila interventi di questo tipo con successo” si conclude.