Esecutivo chiede a Valentini di collaborare per cercare nuove soluzioni ma la direzione sceglie una linea soft. Vigni: “Giudizio positivo dal punto di vista amministrativo ma serve più politica”
Conclusa la prima fase di incontri nei circoli, la confusione nel Pd non accenna a diminuire. Dichiarazioni a sorpresa, aggiustamenti e smentite sono ormai all’ordine del giorno. E così può succedere che un documento varato dall’esecutivo, dove pare che fosse espressamente “chiesto al sindaco Bruno Valentini di mettersi a disposizione e collaborare alla ricerca di possibili soluzioni”, venga modificato in maniera molto più soft dalla direzione, ed anzi venga dato di Valentini un ottimo giudizio amministrativo, accennando solamente alla generica possibilità dell’avvio di una nuova fase. (LEGGI ANCHE https://www.radiosienatv.it/pd-circoli-danno-fiducia-valentini-vicina-la-ricandidatura/ )
“Noi abbiamo evidenziato un giudizio positivo dal punto di vista amministrativo dal quale ripartire- afferma ai nostri microfoni il segretario dell’Unione Comunale Simone Vigni – , ma ci sono anche aspetti meno positivi”.
Quello che è certo, e il segretario Simone Vigni ci tiene a sottolinearlo, è che il Pd punta molto sulla coalizione ritenendo necessario “individuare una candidatura a primo cittadino condivisa all’interno della coalizione”, escamotage che permetterebbe di evitare sia le primarie che, se servisse, la candidatura di Valentini. “Il punto di partenza è costruire una coalizione – afferma Vigni – , a cui stiamo lavorando. Sentiremo all’interno di essa quali sono le istanze e le idee per la città, e dopo nascerà il nome del candidato”. E se si parla di nomi non si può non pensare a Fulvio Bruni, ma Vigni ancora non prende posizione: “Questi sono nomi che girano in città – afferma -, al momento non ci sono nomi sul tavolo, prima dobbiamo finire le quattro assemblee pubbliche, dopo tireremo le somme, aldilà dei sondaggi”.
Secondo il segretario comunale, comunque, se fosse necessario il Pd sarebbe disposto anche a non esprimere un proprio candidato di partito, appoggiando invece una eventuale lista civica di centrosinistra. Entro la prima settimana di febbraio il Pd è certo di aver scelto e di poter ufficializzare il nome del candidato, che sia Valentini o un nome uscito dal confronto con la coalizione. Ma i giochi per il momento non sembrano fermi.