Pd: nessuno vuole il Valentini bis ma dovranno fare comunque i conti con lui alle primarie

Di Redazione | 18 Dicembre 2017 alle 13:49

Pd: nessuno vuole il Valentini bis ma dovranno fare comunque i conti con lui alle primarie

Secondo il regolamento quadro non potrebbe essere impedita la sua ricandidatura. Improbabile il salto in Parlamento, non essendoci stata richiesta alla Prefettura con 6 mesi di anticipo rispetto alla fine del mandato

C’è un gran parlare in questi giorni sul futuro candidato a sindaco del Pd. Bruno Valentini ha già annunciato che si vorrebbe riproporre per un secondo mandato, ma all’interno del Pd, non tutti sarebbero entusiasti di questa opzione, tanto che si è vociferato di una possibile candidatura dell’attuale primo cittadino al parlamento per fare spazio a nuovi nomi. Nel presentare l’esecutivo Pd comunale, il neo segretario Vigni ha detto che ci sarà un candidato unico che non passerà dalle primarie, ma andando a vedere il regolamento quadro per la selezione delle candidature alle cariche istituzionali, il passaggio attraverso le primarie sarà inevitabile, con Valentini che non potrà essere impedito nella sua corsa:

Infatti, secondo l’articolo 4 delle candidature: “Qualora il Sindaco, il Presidente di Provincia o di Regione uscenti, al termine del primo mandato, avanzino nuovamente la loro candidatura, possono essere presentate eventuali candidature alternative solo se sostenute dal trenta per cento dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale, ovvero di un numero di sottoscrizioni pari almeno al quindici per cento degli iscritti nel relativo ambito territoriale. La percentuale di questi ultimi è calcolata sul totale degli iscritti dell’anno precedente. Regolamenti regionali possono alzare la soglia dei componenti dell’Assemblea territoriale competente fino ad un massimo del 40%”. E sempre secondo il regolamento quadro, articolo 18 comma 4 dello Statuto, la selezione delle candidature per tali cariche deve passare in ogni caso attraverso il metodo delle primarie.

Capitolo candidatura al parlamento, il regolamento prevede che il sindaco si debba dimettere sei mesi prima dalla scadenza del mandato presentandosi in Prefettura, alla quale però, secondo verifiche effettuate, non risultano richieste in tal senso.



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