Si avvicina il 30 Novembre, giorno del Congresso del Pd che dovrà eleggere il Segretario Comunale, ruolo rimasto scoperto dopo le dimissioni di Massimo Roncucci avvenute in seguito alla sconfitta alle ultime elezioni amministrative. A guidare il partito è stato quindi chiamato un Commissario, individuato nell’On. Marco Sarracino, con il compito di ricompattare la situazione e arrivare ad una nuova nomina.
Il tempo però stringe, mancano infatti pochi giorni al 30 Ottobre, termine ultimo per la raccolta delle firme e la presentazione delle candidature. Ma nonostante il lavoro svolto per ricucire la situazione, all’orizzonte sembra non esserci un solo candidato, ma addirittura quattro. Le correnti interne che hanno caratterizzato il Pd negli ultimi anni sono dunque ancora ben presenti, ed è evidente che la spaccatura non è stata risanata. Sarracino aveva individuato in Rossana Salluce il nome che avrebbe messo tutti d’accordo e se da un lato è arrivato l’appoggio dei “Bonacciniani” e dei giovani Democratici, ecco però che altri gruppi hanno fatto scelte e individuato soluzioni diverse.
E cosi ecco spuntare fuori il nome di Piero Fabbrini, giovane insegnante appoggiato dal gruppo Passione Democratica e anche da alcuni indipendenti. Un altro gruppo, tra cui alcuni appartenenti all’area Bonaccini che però non appoggiano la Salluce, ha invece individuato il nome di Simone Vigni, spingendolo a rimettersi in gioco. Il quarto nome sarebbe quello di Paolo Mazzini, espressione della linea Schlein. Ma qui potrebbe esserci un ulteriore colpo di scena. Voci interne parlano di una forte vicinanza tra Mazzini e Piero Fabbrini. Risultato? E’ possibile che Mazzini ritiri la sua candidatura per appoggiare Fabbrini e cosi scenderebbe a 3 la rosa dei nomi tra cui scegliere.
Ma perché il Pd si presenta al congresso frammentato come prima, forse più di prima? L’analisi politica porta senza dubbio a valutare l’operato di Sarracino, che ad oggi ha in mano un partito che ha visto moltiplicarsi le correnti interne, un chiaro segnale sullo stato di salute attuale. Alle ultime Europee però il dato del Pd in provincia di Siena era stato confortante, e in generale i voti nazionali e europei hanno sempre premiato il Centrosinistra senese. Appare ancora una volta evidente la poca fiducia verso la classe dirigente del pd locale, mentre i giorni passano e il 30 Novembre è alle porte.
