Il lusso frena e la produzione italiana di pelletteria precipita. Un rallentamento del segmento alto di gamma che sta impattando su tutta la filiera e anche sul distretto delle pelletterie sull’Amiata, in modo particolare sulle due aziende Garpe e Gt di Piancastagnaio che operano nell’indotto Gucci. Una condizione globale che ha avuto conseguenze non trascurabili per le due pelletterie che da oggi hanno avviato un piano di Cassa Integrazione per tre mesi fino a dicembre e che coinvolge circa 320 lavoratori.
“La novità di questi ultimi giorni – spiega Gian Luca Fè, Segretario Generale At Fim Cisl Siena e Grosseto – è che le aziende, che in particolare fanno produzione per il marchio Gucci, Garpe e GT che sommate contano circa 300 dipendenti, hanno fatto una richiesta per una cassa integrazione a partire da oggi, 23 settembre, per i prossimi tre mesi. Questo arriva dopo un periodo in cui le aziende quelle più piccoline, quelle della filiera che lavorano per loro, in realtà, già stanno facendo da alcuni mesi. La cassa integrazione sarà per due/tre giorni a settimana. Questo è quello che ci prospetta l’azienda, tant’è vero che loro prevedono sul periodo una media di due/tre giorni settimanali di fermata della parte di produzione”.
Un vero e proprio allarme della filiera della pelle per cui anche sull’Amiata da qui a Natale sarà attivato questo ammortizzatore sociale in modo flessibile, per alcuni giorni a settimana e non in modo organico. Nulla è certo, ma dalle previsioni che anche l’azienda ha valutato: la ripartenza non avverrà prima del 2025.
“L’azienda ci ha detto che è prevista una ripresa nei primi mesi del 2025 – prosegue Gian Luca Fè -. Però è chiaro che nell’ultimo anno più volte ci sono stati dati dei segnali che spostavano un po’ più in avanti la ripresa e questi segnali ad oggi non li abbiamo avuti. Ora affronteremo questo periodo impegnandoci anche a monitorare la situazione di mercato e gli effetti chiaramente su queste aziende, dopodiché capiremo, sul finire dell’anno, se questa cassa integrazione finisce e quindi c’è una ripresa dell’attività lavorativa, oppure se avremo necessità di valutare ulteriori periodi di ammortizzatori sociali che andranno estesi”.