Il Sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, precisa la propria posizione espressa tramite lettera alla Regione dai cinque sindaci dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia circa la volontà futura di uscire dalla “Società della Salute dell’Ambito Territoriale Amiata Senese Val d’Orcia e Val di Chiana Senese”, chiedendo di tornare alla gestione dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali sociali tramite una specifica convenzione con la Asl Toscana Sud Est (TSE).
Esprimendo, come gli altri Comuni dell’Unione il parere favorevole a tale richiesta, il Sindaco di Piancastagnaio ha contestualmente accompagnato la sua conferma inviando una lettera agli altri quattro Sindaci firmatari chiarendo in essa la propria posizione sulla SdS, del resto già sostenuta e nota da tempo.
“Appare evidente il fatto che l’accorpamento dei servizi presso la SdS Amiata Senese Val d’Orcia Val di Chiana Senese si sia rivelato del tutto fallimentare, non solamente in termini politici e di gestione dei servizi socio-assistenziali oggetto della richiesta, ma anche, e soprattutto, in termini sanitari, con il progressivo e preoccupante depauperamento dei servizi presenti nel territorio amiatino, ad esempio la mancata sostituzione della figura del pediatra e la soppressione di altri servizi essenziali dirottati verso altre strutture, circostanze da me sempre denunciate“, fa sapere Vagaggini.
Una firma alla richiesta di tornare alla gestione dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali sociali tramite una convenzione con la Asl Toscana SE, che il Sindaco di Piancastagnaio ha apposto per “coerenza con la posizione storica“. Vagaggini sottolinea come la sua conferma ci sia stata pur “non apprezzando assolutamente i modi ed i termini” con cui gli altri sindaci hanno redatto la lettera di richiesta “non consentendomi la preventiva discussione e condivisione dei contenuti, ma sottoponendomi un atto non solo già definito ma addirittura già firmato“.
Il Sindaco di Piancastagnaio sollecita gli altri sindaci ad “intraprendere ogni e qualsiasi azione affinché il territorio da noi amministrato possa tornare a godere dei servizi sanitari che la scellerata azione di accorpamento, sia verso il polo ospedaliero di Nottola che verso altri luoghi, gli ha sottratto”. “Mi ritengo comunque libero, anche con iniziative autonome, di agire a tutela della salute di tutti i cittadini amiatini”.