Due grandi maestri come docenti durante la giornata e la sera diventano stelle sul palcoscenico di piazza Provenzano. Giovedì 25 luglio, ore 21,40 per un concerto ad ingresso libero, una grande Orchestra, quella dell’Università di Siena Jazz, la conosciuta SJU, avvolgerà il talento di Miguel Zenon e Avishai Cohen, che sono gli “Special Guest”, di una serata altrettanto speciale, di grande musica e di imprevedibili performance.
Plurinominato al Grammy Award, Miguel Zenón, è uno di quei musicisti che sapientemente riesce a far convivere nella sua musica tradizione e innovazione. Considerato uno dei sassofonisti più innovativi e influenti della sua generazione, Zenón ha saputo affermarsi anche come raffinato compositore, concentrando i propri sforzi sul perfezionamento di una raffinata miscela fra musica folkloristica latino-americana e jazz.
Nato e cresciuto a San Juan, Puerto Rico, Zenón ha registrato e suonato dal vivo con un gran numero di musicisti tra cui Charlie Haden, Fred Hersch, Kenny Werner, Bobby Hutcherson e Steve Coleman ed è un membro fondatore del Collettivo SFJazz.
Con lui Avishai Cohen, un trombettista fra i più richiesti oggi al mondo. I critici delle migliori riviste considerano la tromba di Cohen una sorta di incredibile strumento che si insinua tra le maglie di musiche sempre innovative e imprevedibili, soprattutto dal vivo. Tutto questo tra riff e backbeat di sapore rock, improvvisazione jazzistica, sonorità elettrificate, squagliando letteralmente i confini tra i generi. Un autentico talento tutto da ascoltare. Pur avendo ormai una sua ben definita carriera solistica (si è aggiudicato per numerose volte il primo posto nel referendum dei critici di DownBeat come “Rising Star”), Cohen non ha abbandonato la sua attività di sideman: in anni recenti lo si è ascoltato al ‘servizio’ di Kenny Werner e Mark Turner, oltre che in formazioni blasonate come la Mingus Big Band, la Mingus Dynasty, l’SF Jazz Collective.
E poi protagonista della serata la SJU, la grande Orchestra dell’Accademia Siena Jazz, composta da giovani talenti che ben presto saranno, come tradizione, all’attenzione di tutto il mondo e che fanno parte dei 98 allievi di questa 54° Edizione dei Seminari Internazionali, strumentisti che faranno la storia del jazz, proprio come i loro prestigiosi predecessori.