Piccoli pazienti: progetto della Asl Sud Est per un approccio ludico alla riabilitazione

Nella Fase 2 il Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione afferenti alle Unità Funzionali di Salute Mentale Infanzia Adolescenza riorganizza il percorso di cura per i bambini

Di Redazione | 9 Giugno 2020 alle 12:30

Piccoli pazienti: progetto della Asl Sud Est per un approccio ludico alla riabilitazione

Abituare i bimbi al rientro negli ambulatori di riabilitazione attraverso il gioco. E’ questo lo scopo del progetto elaborato dagli operatori professionali di riabilitazione del Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione afferenti alle Unità Funzionali di Salute Mentale Infanzia Adolescenza (SMIA) dell’Azienda Toscana Sud Est. Un percorso ludico e intuitivo arricchito dalle illustrazioni di Veronica Viti, le parole e l’impaginazione di Lucia Ceccherini, Francesca Marcomigni e Maria Luisa Martini che accompagnerà genitori e piccoli pazienti nella ripresa delle attività riabilitative.

“L’emergenza Covid ha messo tutti – spiega Antonella Lorenzoni, Dirigente professioni sanitarie della riabilitazione del Dipartimento delle professioni tecnico sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione – nelle condizioni di dover ripensare modalità e modelli di presa in carico. Il mio plauso e ringraziamento va a tutti i colleghi che hanno saputo far fronte a tutto questo senza mai perdere di vista i pazienti e i loro bisogni. La loro professionalità e il senso di responsabilità ha reso possibile che anche da un momento così critico emergessero – conclude Lorenzoni – spunti e iniziative volti alla migliore cura e riabilitazione, seppur con presupposti nuovi e inaspettati”.

Il progetto della Asl Sud est è nato nelle settimane di lockdown ed è stato strutturato pensando a come i bambini e gli adolescenti avrebbero affrontato la ripresa delle attività riabilitative. Una ripartenza differente, in cui gli operatori di riabilitazione e gli specialisti avrebbero indossato i Dispositivi di protezione individuale, apparire diversi agli occhi dei piccoli pazienti. Gli operatori professionali di riabilitazione della Sud Est hanno continuato, anche durante il lockdown, a prestare il proprio servizio ma con modalità differenti. Nella Fase 2 le pratiche di lavoro “alternative” saranno affiancate o sostituite da percorsi nuovamente in presenza che necessitano di una rimodulazione nei tempi e nei modi. Il progetto elaborato sarà attivo in tutte le UF SMIA dell’Azienda USL Toscana Sud Est, ovvero nelle zone distretto Valdarno, Aretina, Valtiberina e Casentino, Val di Chiana Aretina; Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Zona Grossetana, Colline dell’Albegna; Senese, Val d’Elsa, Val di Chiana Senese.



Articoli correlati