Pienza, grande partecipazione di pubblico per l'inaugurazione della mostra su Pio II di Aleardo Paolucci

In esposizione 54 opere pittoriche e grafiche dell’artista pientino Aleardo Paolucci che descrivono la vita di Enea Silvio Piccolomini, diventato Papa il 14 agosto 1458 come Pio II

Di Redazione | 7 Luglio 2024 alle 16:00

Pienza, grande partecipazione di pubblico per l'inaugurazione della mostra su Pio II di Aleardo Paolucci

È stata inaugurata sabato 6 luglio, a Pienza, presso il Museo della Città, la mostra “Aleardo Paolucci, 1927-2013. Tra Pienza, Siena e Roma sulle tracce di Pio II”, a cura di Laura Bonelli.

In esposizione 54 opere pittoriche e grafiche dell’artista pientino Aleardo Paolucci che descrivono la vita di Enea Silvio Piccolomini, diventato Papa il 14 agosto 1458 come Pio II e autore della trasformazione, a metà del ‘400, del piccolo centro rurale di Corsignano, dove era nato il 18 ottobre 1405, in quella che oggi è universalmente conosciuta come Pienza.

Un pubblico foltissimo ha seguito l’inaugurazione e ha affollato le sale che ospitano la mostra, soffermandosi ad ammirare le opere finora esposte una sola volta a Pienza, per un breve periodo di tempo, nel 2005. Una partecipazione che è chiara espressione dell’affetto dei pientini verso il “proprio” artista e dell’interesse che circonda la figura di Papa Pio II.

Sono intervenuti, per l’Amministrazione Comunale il Consigliere delegato Edoardo Marini; Roberta Rondini, Presidente della Pro Loco, che organizza la mostra; Stefano Sbarluzzi, per Enki Produzioni; la Consigliera regionale Elena Rosignoli e Chiara Valdambrini, Direttrice del Santa Maria della Scala. Le relazioni sono state tenute da Fabio Pellegrini, giornalista e scrittore di Pienza, componente del Comitato scientifico; da Laura Bonelli, curatrice della mostra, e da Enrico Paolucci, artista, figlio di Aleardo. Presente in sala anche la Signora Isabella Ravagni, vedova di Aleardo.

La mostra fa parte di un progetto in tre atti, ideato dalla Enki Produzioni di Pienza e intitolato “Paesaggi dell’anima”. Le opere sono state infatti già esposte a Siena, al Complesso museale Santa Maria delle Scala, dal 12 aprile al 9 giugno; ora fanno tappa a Pienza e, infine, dal 23 gennaio al 2 marzo 2025, Anno Santo, saranno visitabili a Palazzo Merulana, Roma. Nel piano, che si estende fino al 2027, per i 100 anni dalla nascita, sono compresi anche sviluppi internazionali.

L’obiettivo di Enki Produzioni è far conoscere e valorizzare la figura di Aleardo Paolucci, valentissimo artista ma anche instancabile promotore e animatore di iniziative per Pienza, anche come consigliere comunale e come esponente della Pro Loco. Per questo già nel 2023 sono state organizzate manifestazioni per il decimo anniversario della morte di Paolucci.

La raccolta, rimasta fortunatamente integra, fu realizzata da Paolucci in due anni, con l’approssimarsi del sesto centenario della nascita di Pio II. Così, nel 2005, fu esposta, per meno di un mese, nelle sale di Palazzo Piccolomini; i dipinti raffigurano i momenti significativi della vita di Enea Silvio Piccolomini, ispirati soprattutto dai Commentarii, l’unico diario che un Papa abbia mai scritto sul proprio pontificato, in terza persona, memorie autobiografiche ricche di particolari e di suggestioni; ora le tavole tornano alla visione del pubblico grazie a questo progetto.

Nelle opere, pitture e incisioni, realizzate con varie tecniche, si trovano numerosi ritratti, in prevalenza del Piccolomini, ma anche di altri personaggi, inseriti o meno in paesaggi, situazioni riprese da fatti storici o che questi ultimi evocano, e scenari contemporanei, come nelle tavole che aprono e chiudono la collezione. Lo stile di Paolucci è personale, inconfondibile, originale. “L’opera è un affettuoso tributo alla terra d’origine, alla figura di Pio II e alle sue origini familiari, avendo cura di incorporare elementi simbolici che connettono il personale e l’universale” (Laura Bonelli).

Si aggiungono i sette bozzetti proposti dell’autore per il Palio di Siena, compresi i tre prescelti per la carriera del 2 luglio in ben tre occasioni: nel 1952, nel ’53 e nel ’63.



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