Tre visite da tutto esaurito quelle che si sono svolte oggi pomeriggio alla Pinacoteca. Ancora una volta a metterci lo zampino è stata l’associazione Amici della Pinacoteca Nazionale di Siena, il cui compito è quello di sostenere e valorizzare il maggiore museo della città. Un programma ricco quello del 2025 che si apre proprio rendendo omaggio a Giorgio Vasari, in occasione dei 450 anni dalla morte del pittore, architetto e scrittore aretino.
“Non vogliamo metterci tante medaglie, però queste nostre iniziative vanno veramente molto bene – commenta la presidente degli Amici della Pinacoteca Donatella Capresi – . Di solito facciamo 60-70 presenze e anche questa sera abbiamo fatto tre turni . Il programma del 2025 è molto articolato, perché oltre alle visite inviteremo le persone ad uscire dalla Pinacoteca. Visiteremo chiese poco conosciute ma affrescate o dipinte da artisti che sono presenti nella Pinacoteca. Il 30 gennaio saremo con Don Grassini alla chiesa di San Niccolò e Lucia, poi proseguiremo con la chiesa di San Vigilio, la chiesa del Santuccio e la Chiesa Madonna delle Nevi. L’altro filone sarà sempre in collaborazione con l’Università di Siena che ci permette di fare queste visite guidate con storici dell’arte di primario livello”.
A mostrare agli amici della Pinacoteca la Resurrezione di Cristo realizzata da Vasari nel 1550 in dialogo con cinque opere grafiche di ambiti diversi influenzate dalle novità tecniche promosse dall’Aretino, è stata la storica dell’arte Giulia Cantoni. “Questa iniziativa permette di porre in dialogo questa maestosa pala d’altare, raffigurante la Resurrezione di Cristo di Giorgio Vasari del 1550, con alcuni disegni della collezione grafica della Pinacoteca Nazionale di Siena, giunti proprio a Palazzo Buonsignori nel 1932 dall’Accademia di Belle Arti – spiega Cantoni -. Un interessante dialogo questo incontro tra Giorgio Vasari, fautore dell’Accademia del Disegno a Firenze nel 1563 e queste prove grafiche. Si possono creare dei parallelismi, degli incontri, dei dialoghi che permettono di scoprire anche questa collezione grafica poco conosciuta. L’opera rappresenta una fase matura dell’artista, dove la lezione di Raffaello dialoga con la potenza di Michelangelo”.