Chissà se il celebre Pinocchio di Carlo Lorenzini ‘in arte’ Collodi abbia preso spunto proprio da Colle Val d’Elsa. Lo scrittore, nato a Firenze, nel 1826, studiò nella città valdelsana, avendo frequentato il collegio-seminario di San Francesco tra il 1837 e il 1842.
E’ una storia di cui non si sa molto, ma che da anni appassiona studiosi e ricercatori colligiani e non (in particolare la Società degli Amici dell’Arte e Meris Mezzedimi), perché a partire da metà anni novanta venne attestata prima la presenza di una Fonte e poi di una Costa, chiamate entrambe, del Pinocchio. Si tratta di documenti di toponomastica risalenti alla seconda metà del 700 per quanto concerne la segnalazione relativa alla Costa del Pinocchio. Invece la Fonte era stata demolita nel 1817; il Collodi non può averla vista, ma probabilmente ne sentì parlare.
Dunque da queste presenze del nome Pinocchio nella toponomastica colligiana, è intuitivo ipotizzare che il “Collodi” avesse tratto ispirazione da questi toponimi colligiani per il suo celeberrimo burattino. Di fatto nel corso degli anni sia le amministrazioni comunali sia le associazioni o privati hanno posto l’attenzione nei confronti del legame tra l’opera italiana più tradotta nel mondo e la città di Colle Val d’Elsa, come nel caso delle installazioni o le statue in cristallo del burattino. Un legame che può avere benefici sul piano economico e turistico del territorio, e che sicuramente è da inserire nei libri della storia della letteratura.