Si è svolta ieri pomeriggio la cerimonia di donazione all’Uoc Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Campostaggia di un bilirubinometro transcutaneo, un utile strumento per la prevenzione e il controllo dell’ittero neonatale. Promotrice della donazione l’associazione “Il Masso”, che ha sede a Poggibonsi.
“Questo strumento – commenta Angelo Cardiello, direttore di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Campostaggia – consente di individuare precocemente un neonato a rischio di sviluppare nelle prime ore di vita una iperbilirubinemia severa e impedire in tal modo eventuali danni cerebrali permanenti. Un grazie all’associazione e a tutti coloro che hanno contribuito a questa importante donazione”.
Claudio Mascagni, presidente dell’associazione “Il Masso”, sottolinea “il coinvolgimento di cittadini e imprese per ottenere questo risultato. Siamo impegnati nel sociale e il nostro scopo è attivarci per effettuare donazioni concrete rivolte al territorio. In questo caso siamo lieti di poter contribuire con un apparecchio così importante per Neonatologia”.
Una donazione di cui riconosce l’importanza Lucia Grazia Campanile, direttore dell’ospedale di Campostaggia. “Ringrazio l’associazione – afferma – perché il bilirubinometro è un apparecchio prezioso per l’attività quotidiana della Neonatologia. La presenza di questo strumento aumenta la capacità tecnologica del reparto e la qualità del sevizio offerto, assolvendo al duplice compito di permettere una diagnosi precoce e di farlo in modo non invasivo”.
L’utilizzo del bilirubinometro consentirà di ridurre il numero di neonati che hanno bisogno di controlli da effettuare attraverso una puntura sul tallone. “La Società italiana di neonatologia e gruppi di studio nell’àmbito del dipartimento materno infantile dell’Asl Toscana sud est – afferma il dottor Cardiello – hanno prodotto protocolli e istruzioni operative nei quali il bilirubinometro transcutaneo figura come un utilissimo strumento di controllo e prevenzione, che viene incontro alle esigenze di complessiva riduzione delle manovre invasive e dolorose, in linea con il concetto di ospedale senza dolore”.