Sette tavoli tematici che mirano a immaginare la città Futura: inizia oggi, dalle 15 alle 20, nella sala riunioni della Pubblica Assistenza (via Dante) il laboratorio partecipativo che costruirà il programma di Susanna Cenni, candidata sindaca per le amministrative di Poggibonsi.
D’altronde, già durante la presentazione dello scorso 22 febbraio, Cenni aveva ribadito con forza la volontà di portare avanti una campagna elettorale aperta, basata sull’ascolto, sul confronto, sull’apertura a esperienze e competenze diverse e, soprattutto, sulla partecipazione. I tavoli, infatti, coordinati prevalentemente da competenze esterne, saranno aperti alla partecipazione di chiunque – esperti, associazioni, professionisti, ma anche semplici cittadini pronti a portare la loro storia e, soprattutto, la loro idea per la Poggibonsi di domani. Sette le macroaree su cui la comunità sarà dunque chiamata confrontarsi, pensate non tanto secondo una distinzione classica tra temi diversi, ma piuttosto come un intreccio di saperi che mirano a costruire i molti volti diversi di una sola città Futura:
- -La città della buona crescita: lavoro, impresa, commercio, agricoltura
- -La città nella transizione ecologica: resilienza, potenzialità, ambizioni
- -La città che si muove: rigenerare, vivere, costruire, muoversi
- -La città che respira: sport, mobilità dolce
- -La città di tutti: sanità, welfare, qualità del vivere
- -La città del conoscere: cultura, scuola, turismo
- -La città delle donne
Questi saranno i sette tavoli programmatici. O, per meglio dire, sei più uno. L’ultimo, infatti, dedicato a “La città delle donne”, sarà in realtà un punto di vista, un ponte multilaterale verso tutti gli altri: lavorerà in autonomia in un primo momento, per poi immergersi e contaminare gli altri tavoli portando uno sguardo nuovo, una lente attraverso cui guardare tutte le altre tematiche.
«Da una settimana – spiega Susanna Cenni – abbiamo iniziato gli incontri “di strada” che, con un metodo di discussione e partecipazione dal basso, già ci hanno consegnato prime sollecitazioni e proposte; adesso si avvia l’ascolto di competenze ed esperienze, anche settoriali». A fine serata ci sarà una prima restituzione dei lavori, ma il lavoro proseguirà con altri appuntamenti, con approfondimenti, con l’elaborazione di veri e propri progetti che riguarderanno imprese, persone, spazi.
«Considero importante – prosegue la candidata – anche la sperimentazione dell’intreccio tra una elaborazione di genere ed il programma nella sua interezza. In questo mio insistere sulla declinazione femminile del programma, infatti, c’è la volontà di guardare alla città in modo non neutro. “La città delle donne” servirà a questo: a ripensare gli spazi, la mobilità, i servizi, i progetti non solo attraverso il riferimento di un uomo in età produttiva, ma ragionando sui tempi e sulle esigenze di vita e di movimento delle donne, dei bambini, degli anziani, sulla necessità di muoversi con carrozzine passeggini, sedie a rotelle. Se saremo capaci di disegnare la città delle donne, quella città sarà migliore per tutti».