Politeama, a grande richiesta torna Stefano Fresi a Poggibonsi: spazio anche per la battaglia di Montaperti

un monologo in cui si moltiplica per tre martedì 10 dicembre, con Dioggene. Nel nuovo spettacolo c’è spazio anche per la Battaglia di Montaperti tra senesi e fiorentini

Di Redazione | 7 Dicembre 2024 alle 20:00

Politeama, a grande richiesta torna Stefano Fresi a Poggibonsi: spazio anche per la battaglia di Montaperti

Dopo il successo dello scorso anno con lo spettacolo musicale “Cetra una Volta” torna al Politeama, a grande richiesta, Stefano Fresi. L’attore sarà il protagonista assoluto del terzo spettacolo della Stagione Teatrale della Valdelsa, in programma al Politeama di Poggibonsi, in Sala Maggiore, il 10 dicembre, martedì, alle ore 21, con il monologo Dioggene, diretto da Giacomo Battiato.

Lo spettacolo, diviso in tre quadri, ruota intorno a un unico personaggio, un attore famoso che si chiama Nemesio Rea. Nel primo, HISTORIA DE ODDI, BIFOLCHO, Nemesio interpreta un proprio testo scritto in volgare duecentesco. È la storia di un contadino toscano che ha partecipato alla tremendissima battaglia di Montaperti in cui Siena e Firenze si sono scontrate. Nel secondo, L’ATTORE E IL BUON DIO, Nemesio è nel suo camerino, mentre si veste, apprestandosi ad andare in scena. Ma non è dello spettacolo che ci parla, bensì della appena avvenuta rottura violenta con la moglie, tra pianti, grida e insulti.

Nel terzo, ER CANE DE VIA DER FOSSO D’A MAIJANA, Nemesio vive felice in un bidone dell’immondizia. Ha lasciato tutto, la sua professione e la sua vecchia vita, scegliendo, come il filosofo greco Diogene, di rifiutare ogni ambizione e possesso per essere libero di parlare del vero senso della vita.

“Stefano Fresi, Oddi, Nemesio Rea, Dioggene e io, Giacomo Battiato – spiega il regista – siamo la stessa persona. Mettere in scena questo triplo monologo che ho scritto per Stefano è puro gaudio, per la sintonia e la reciproca stima che ci sono tra noi. A ciò si aggiunge il piacere della sfida: tre lingue italiane diverse per ogni monologo volgare toscano, la lingua attuale e il romanesco), tre atmosfere, tre toni, tre stili. Epica e commedia, sberleffi e crudeltà.

In ognuno dei tre quadri, apparentemente così diversi tra loro, ci sono gli stessi temi che ruotano. La violenza dei maschi, l’umana stupidità, la guerra, il bisogno di bellezza e di amore. Stefano Fresi è un gigante sulla scena. Accanto a lui, ho voluto un solo elemento scenografico: un mostruoso spaventapasseri, un’armatura, un bidone dell’immondizia. Tre simboli (paura, morte, rifiuti) in uno spettacolo che, a dispetto della violenza, della rabbia, delle ansie e del dolore trattati, considero un appello alla meraviglia del mondo e della vita”.

Lo spettacolo Dioggene è prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo con Stefano Francioni Produzioni e Argot Produzioni.

Giacomo Battiato, regista poliedrico, sceneggiatore e scrittore, dirige film, spettacoli teatrali e opere liriche. Per la tv, tra gli altri, ha diretto Il marsigliese, Il cugino americano, Il nome della rosa e due episodi della Piovra. Ha pubblicato tre romanzi.

Stefano Fresi, romano di Centocelle, nasce come musicista, cantante e compositore per poi avvicinarsi al teatro. Lo ricordiamo nel ruolo di Rosalbo nella serie tv Un medico in famiglia e in quello del Secco in Romanzo Criminale. Impossibile elencare tutti i film nei quali ha recitato. Tra tutti Smetto quando voglio, La Befana vien di notte con Paola Cortellesi, Lasciarsi un giorno a Roma, Figli. Oltre al cinema, al teatro e alla tv, dove è il protagonista di Kostas, la serie poliziesca tratta dai romanzi dello scrittore greco Petros Markaris, lavora anche come doppiatore, prestando la propria voce ad alcuni personaggi del mondo animato.

Una curiosità: si deve al Fresi musicista, autore di diverse colonne sonore, il jingle della Rai in onda dal 2010.



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