Una cerimonia ristretta ma comunque partecipata quella della consegna del Mangia 2021, effettuata all’interno della Santissima Annunziata. “Lo scorso anno abbiamo premiato la sanità senese – ha detto il sindaco Luigi De Mossi – sempre pronta a dare di più per i concittadini. Oggi le medaglie di civica riconoscenza e il Mangia a tre persone importanti che non hanno chiesto nulla ma hanno dato molto alla nostra città”.
Al cospetto del Concistoro, dei paggi maggiori delle contrade e di un attento pubblico, Luca Luchini ha presentato la medaglia a don Sergio Volpi e Massimo Bianchi quella a Lorenzo Granai.
Poi è stata la volta del cardiochirurgo Eugenio Neri che ha presentato il collega Massimo Maccherini, insignito della più alta onorificenza della città di Siena, il Mangia.
“ho l’onore di presentare oggi – in occasione dell’Assunta in Cielo, Patrona e Regina di Siena e del Suo antico Stato- l’opera e la persona del Dr. Massimo Maccherini, senese e nicchiaiolo. Egli rispecchia appieno il dettato dell’articolo V, per il quale Il Mangia è conferito a coloro che, con la loro opera, hanno contribuito ad accrescere, in maniera significativa la fama ed il prestigio di Siena” ha detto nel suo discorso di presentazione Eugenio Neri.
“Massimo Maccherini nasce a Siena l’11 agosto del 1958 , secondogenito di Mario e Ada Gibin , Veneziana . Egli vanta tra i suoi antenati Sano di Pietro, illustratore del primo trapianto rappresentato nel miracolo dei santi Cosma e Damiano. Famiglia Nicchiaiola – il nicchio bono !!- che tanto ha dato alla contrada; suoi cugini erano Paolo Maccherini, giornalista, scrittore e senese appassionato delle cose senesi e monsignor Luciano Maccherini, vicario vescovile e rettore del Seminario di Siena.
Massimo cresce in una ambiente dove lo studio e la cultura sono la strada maestra, la regola ed il principio inderogabile per la formazione intellettuale e personale. A nove anni rimane folgorato dalla notizia del primo trapianto di cuore , eseguito nel 1967 da Christian Barnard a Città del Capo: è in questo momento in cui Massimo decide che farà il cardiochirurgo e trapianterà cuori!
Dopo gli studi Scientifici si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena; sarà vincitore della borsa di studio “Achille Sclavo “ come miglior studente di medicina e si laurea cum Laude nel 1983 con una tesi sperimentale sulla circolazione extracorporea. Nel 1989 consegue con il massimo dei voti la specializzazione in Chirurgia Toracica , frequentando l’Istituto di Chirurgia Toracica e Cardiochirurgica di Siena, prima al Santa Maria della Scala e quindi al Policlinico delle Scotte. Vincitore della borsa di studio del Woodsworth college della Toronto University, per attività di ricerca e clinica ; egli lavorerà tra il 1988 e il 1989 presso il Toronto General Hospital in qualità di Research and Clinical Fellow in Thoracic Surgery and experimental Lung Transplantation. Durante tale periodo collabora alla ricerca sperimentale per la creazione di una nuova soluzione per la protezione d’organo che verrà poi adottata universalmente come standard nella chirurgia dei trapianti di polmone. Nel 1989 rientra dal Canada , vincitore del concorso per il ruolo di assistente medico di Chirurgia Toracica e Cardiochirurgia di Siena, nel 1994 consegue con il massimo di voti la Specializzazione in Cardiochirurgia presso l’Università degli Studi di Siena. Gli anni ‘90 sono densi di stages e periodi di formazione all’estero , presso istituzioni prestigiose come il St.Michael’s Hospital di Toronto, il Royal Brompton and Harefield Hospital di Londra sotto la guida del Professor Sir Magdi Yacoub, il Rush-Presbyterian-St.Lukes’s di Chicago , la Cleveland Clinic e il Berlin Hertzzentrum. Presso queste istituzioni ha condotto approfondite ricerche, sia teoriche che sperimentali, sui vari aspetti di punta della cardiochirugia dell’adulto , dalla protezione d’organo al campo degli xenotrapianti .
I contributi più significativi di Massimo Maccherini sono quelli nell’immuno soppressione nel trapianto degli organi toracici e nel campo dei cuori artificiali con numerosi primati internazionali. Nel 1993: diviene aiuto corresponsabile in Cardiochirurgia, nel 2003 riceve l’incarico di direzione di struttura semplice di cardiochirurgia dei trapianti fino al 2012, quando assume il ruolo primariale per la gestione del trapianto di cuore. Dal 1983 ad oggi ha complessivamente effettuato oltre 5000 interventi di cardiochirurgia , Trapianti di cuore, e Cuori artificiali.
Massimo Maccherini è attualmente responsabile del programma di trapianto di cuore e delle assistenze ventricolari dell’AOU Senese e della regione Toscana, membro del Comitato Tecnico Regionale Trapianti (CTRT) , e del comitato tecnico del Centro Nazionale Trapianti. Affiliato a numerose società scientifiche internazionali ed italiane , ha ricoperto i ruoli di segretario e vicepresidente dell’AIRT (Associazione Interregionale Trapianti). E’ autore di oltre 100 pubblicazioni internazionali e organizzato numerosi congressi internazionali e nazionali principalmente sul tema dello scompenso cardiaco e del trapianto di cuore e le assistenze ventricolari.
Docente a Contratto di cardiochirurgia presso l’università degli studi di Siena con insegnamenti nel Corso di laurea in medicina e Chirurgia e in quattro scuole di specializzazione, è inoltre Docente per i Master sui trapianti e le assistenze meccaniche presso le Università di Pisa e di Firenze.
Nel 2009 partecipa al programma Kurdistan Save the Children per portare la cardiochirurgia in quel paese devastato dalla guerra .
Sposato con la dr.saa Alessandra Ficarelli Venuti , è padre di Valentina – avvocato in Siena – ed Emanuele – docente di lingue antiche in Inghilterra – e nonno di Alice.
Illustrare l’opera di Massimo e il contesto in cui essa è maturata è raccontare una storia avvincente di qualità e modernità .
Per chi guarda Siena é difficile talvolta andare oltre alla sua antica bellezza e rivolgere lo sguardo al presente : tuttavia lo spirito che ha animato i nostri predecessori , la qualità che li ha ispirati , vive ancor oggi immutata , attraverso l’ attività di donne e di uomini , che vivono a Siena guardando al mondo; senza soggezione e con la contezza che , in questo luogo , si possano coniugare bellezza e scienza , tradizione e futuro.
Tutti noi che abbiamo il privilegio di operare al policlinico di Siena conosciamo bene questa fortuna ma anche la responsabilità che ne consegue , ovvero di tenere alta e al passo del mondo la nostra attività nei rispettivi campi .
Tutti i giorni , recandomi alle Scotte , passando da Piazza, osservo la bellezza mozzafiato della città merlata – pura oreficeria architettonica, ed ecco dopo pochi minuti mi trovo in un mondo di tecnologia e di assistenza avanzate.
In un altra occasione ebbi modo di dire che il futuro va in scena TUTTI I GIORNI in una Cardiochirurgia: cercherò di illustrare “da dentro” la singolarita e il patrimonio accumulato in questi anni in quel luogo , Le Scotte e in quell’intorno , la Cardiochirurgia di Siena .
E allora seguitemi in questo racconto :
La cardiochirurgia a Siena nasce grazie ad un gigante visionario , il professor Adalberto Grossi , giunto a Siena grazie a quella “ francigena colta” che è la nostra Università . Adalberto Grossi , chirurgo lungimirante , che dopo aver dato vita alla chirurgia toracica a Siena , intravede il futuro , la chirurgia del cuore, che in quel momento – siamo a cavallo tra gli anni 70 e 80 – vive la sua epoca d’oro di profonda innovazione ( parallela allo sviluppo di tecnologie e materiali avveniristici , a loro volta figli della conquista dello spazio !) . Il professor Grossi , conoscitore profondo delle persone – quello che oggi viene chiamato il capitale umano”- , lavora affinchè il futuro entri a Siena ; il luogo era ancora il Santa Maria della Scala.
Per chi oggi pensa a quell’inizio non può che restare ammirato e strabiliato di fronte al coraggio e alla consapevolezza del carattere di questa città : succederà il medesimo prodigio con la sfida dei trapianti qualche anno più tardi che vedrà proprio Massimo Maccherini pioniere ed assieme ad altri protagonista.
Quello del carattere della città di fronte alle sfide è un punto che va spiegato perché sicuramente centrale per pensare al nostro futuro collettivo.
Siena è città piccola che è sempre stata popolata di istituzioni molto più grandi di lei . Penso non solo alla Banca , ma allo Spedale , al San Niccolò , al Tommaso Pendola , L’Università , La Chigiana e perché no l’istituto Sieroterapico Vaccinogeno Sclavo : sono sicuramente molti quelli che dimentico di elencare . Se guardiamo bene l’intuizione si coniuga ad un lavoro entusiasta di molti , sostenuto e amplificato dall’appartenenza a quella istituzione e dunque ricco di gratuità e orgoglio di figurare . E’ il nostro DNA , quello che si ritrova nelle contrade in ogni sigola contrada: è la nostra identità che dà valore al quotidiano e la spinta a fare il massimo .
E’ così che Grossi comprende che tutto questo è realizzabile , porta a Siena il Futuro e insieme al futuro i grandi nomi del momento , si circonda di qualità e la cresce con disinteressata lucida visione . Ricordo i nomi che hanno reso vero questo sogno e l’hanno continuato : penso al Prof . Giomarelli, al prof Tuveri , al prof. Mezzacapo , eppoi a Giuseppe Gotti, Bonizella Biagioli , Guido Sani , Carlo Sassi ; penso anche alla “contrada “ ovvero tutti i tecnici , gli infermieri e il personale passato attraverso notti lunghissime e interventi incredibili .
Accanto a tutto questo nasce una scuola di specializzazione in cui si sono diplomati moltissimi giovani chirurghi che sarebbero diventati eccellenze in Italia e all’estero.
Nascono tantissime altre cose secondo un modello internazionale in cui alcuni reparti “trascinano “ il sapere comune di un ospedale.
Il 1984 segna un passaggio importante , con il trasferimento al nuovo ospedale, le nuove sale operatorie , la terapia intensiva , l’emodinamica: Grossi che è Magnifico Rettore rende possibile tutto questo.
In questo momento, siamo nel 1989, Massimo è in Canada e pone le basi per iniziare il percorso trapiantologico senese, voluto dal prof. Grossi.
Quando il prof . Grossi viene chiamato a Milano a ricoprire la prestigiosa cattedra di Cardiochirurgia del San Raffaele , passa il testimone al Prof Michele Toscano , formatosi a Huston : Michele Toscano si affida e porta a maturazione tecnica tutti gli allievi di Grossi.
Quando ritorna, Massimo , vive in prima persona questa trasformazione, si guadagna la fiducia e la stima di Toscano entrando così nella sua maturità tecnica con un numero rilevante di interventi . Siena , con Toscano , Sani, Sassi , Maccherini , Lisi e noi giovani ( che eravamo emigrati all’estero per curare aspetti diversi della cardiochirurgia) diventa la cardiochirugia più importante della Toscana .
Si comincia a guardare oltre .
Toscano , dispone del prestigio e della rete di conoscenze necessaria per portare a Siena il Trapianto di Cuore : è un atto fondamentale ma anche una formidabile sfida . Per portare i trapianti a Siena è necessario che cresca , in maniera corale, tutta una serie di servizi e reparti al fine di garantire la gestione della complessità insita nella trapiantologia del cuore . Penso alla gestione rianimatoria e cardiologica , ai problemi dell’immunosoppressione e al rigetto d’organo , la gestione delle infezioni e lascio a voi immaginare il numero di strutture, e professionisti coinvolti in questa sfida .
Il centro di tutto rimane “l’equipe” , parola ineluttabile quando si parla di cardiochirurgia . Equipe è notti interminabili , battaglie nascoste ( agli occhi di chi magari in una sera magica passeggia sul tufo dopo una prova) battaglie per la sopravvivenza di uomini e donne che sono sul crinale tra la tragedia e la guarigione .
In questa opera di crescita , organizzazione e maturazione, il nome di Guido Sani , è centrale . A lui si deve un lavoro enorme di spinta organizzativa e innovazione; quando sarà chiamato come professore ordinario a Firenze lascerà ad un Massimo Maccherini nella piena maturità il testimone e la guida dei trapianti . Il primo trapianto a Siena avviene il 27/6/1994 ne sono seguiti 458.
I protagonisti dietro le quinte sono innumerevoli e mi è impossibile citarli tutti .
Credo di interpretare il desiderio di Massimo ricordando la scomparsa – un anno fa – di Luca Marchetti , che merita la riconoscenza dell’intera città e il cui ruolo è rimasto nell’ombra e mai premiato , ma che ha fatto tanto per la cardiochirugia e per il trapianto a Siena . Un Figlio di Siena e della Sovrana Contrada dell’Istrice, precocemente mancato all’affetto dei suoi cari e della città .
Dietro ogni trapianto , ci sono persone che accolgono nel cuore della notte un paziente all’ultimo stadio , lo preparano lo rendono pronto ad affrontare la sua chance;
c’è una tragedia da qualche parte in Italia che si trasforma in generosità , c’è un’equipe che parte con un aereo o un elicottero e procura e costudisce un organo che salverà una esistenza e molte alte esistenze legate alla persona ( madri , figli , mogli , amici) . C’è l’atto centrale , a cui ti abilitano anni e anni di formazione e studio e a cui nulla ogni volta ti prepara : la responsabilità .
(finale)
Il curriculum di Massimo Maccherini è ricchissimo e prezioso ma non è completo se non parliamo dell’aspetto umano , del sudore , del sonno ,della tensione , dell’attesa , della preoccupazione , dell’incertezza , “del fiato sospeso “ , della pesantezza del risvolto umano sulle decisioni e sulle scelte .
Spero di aver illustrato l’importanza di cosa ha costruito Massimo, trattenendo l’emozione per il tema e per l’amico .
Se oggi premiamo Massimo Maccherini , premiamo tutto questo e oltre la persona il gruppo.
Dunque è importante aver stabilito che Massimo Maccherini raccogliesse questo premio, non è la sanità dell’emergenza che viene premiata oggi : è un qualcosa di molto diverso e forse più complesso , che va coltivato e difeso perche fatto di persone , storia ed esperienze non riproducibili”.