“I Presidenti Giorgio Mencaroni e Massimo Guasconi nel ringraziare i mezzi di informazione per l’attenzione che hanno voluto dedicare alla presa di posizione congiunta delle Camere di Commercio dell’Umbria e di Arezzo-Siena sulla necessità di realizzare una stazione sulla linea dell’Alta Velocità Milano-Salerno che funga da volano economico per Umbria e Toscana, a seguito di interpretazioni improprie fatte da alcuni commentatori, intendono riaffermare quanto contenuto nel documento sottoscritto e nelle successive dichiarazioni pubbliche rese”.
Inizia così la nota delle Camere di Commercio di Arezzo-Siena e dell’Umbria sul documento congiunto “Stazione sulla linea dell’Alta Velocità”
“E cioè che per rendere realizzabile questo progetto e per garantirne la sua sostenibilità, soprattutto dal punto di vista economico-gestionale, è necessaria l’unità d’intenti di tutte le istituzioni che rappresentano i territori interessati, senza alcuna eccezione. Consapevoli dell’ esistenza di più ipotesi di localizzazione della stazione nel bacino interessato, Guasconi e Mencaroni sono certi che questo, se gestito in maniera costruttiva ed unitaria, senza sterili campanilismi, possa rappresentare un elemento di vantaggio nel percorso necessario a dare concretezza al progetto” proseguono.
“Una pluralità di soluzioni tecniche può infatti permettere ai tecnici ed agli amministratori delle Ferrovie dello Stato di avere un più ampio ventaglio di possibilità di scelta nell’individuazione di una localizzazione che sia basata esclusivamente su criteri di massima efficienza e redditività. Si tratta di una presa di posizione condivisa anche da tutte le categorie economiche delle province di Arezzo, Perugia, Siena e Terni che sostengono, convintamente, nell’interesse delle imprese e dei cittadini interessati, la necessità di realizzare con la massima urgenza una stazione che permetta l’accesso all’Alta velocità ad una macro-area con quasi un milione e mezzo di abitanti, con più di 200.000 imprese, con oltre 600.000 occupati. Un stazione indispensabile per favorire lo sviluppo economico e sociale delle persone e delle imprese che in questi territori risiedono ed operano” concludono i presidenti.