Presunta tortura al carcere di Ranza, Corte di Appello conferma 10 condanne e riduce le pene a 5 agenti

Confermate le pene ai dieci agenti che furono giudicati col rito abbreviato, riduzioni per gli altri cinque andati per l'ordinario ma tre di loro sono sopra la soglia dei 4 anni

Di Claudio Coli | 3 Aprile 2025 alle 17:35

Presunta tortura al carcere di Ranza, Corte di Appello conferma 10 condanne e riduce le pene a 5 agenti

La Corte di Appello di Firenze ha confermato le condanne, con alcune riduzioni, per i 15 agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di San Gimignano finiti a processo per il pestaggio di un detenuto tunisino nel 2018, sfociato secondo le accuse in tortura. Un verdetto “storico” in quanto per la prima volta veniva contestato in Italia il reato autonomo di tortura ad appartenenti alle forze dell’ordine.

I giudici hanno confermato in blocco le condanne già comminate dal Tribunale di Siena ai 10 agenti che avevano scelto il rito abbreviato, subendo pene dai 2 anni a 3 mesi fino ai 2 anni e 8 mesi, per tortura e lesioni aggravate.

Per i cinque agenti che avevano affrontato il rito ordinario, invece la Corte, pur confermando le condanne ha concesso le attenuanti generiche e disposto alcune riduzioni di pena: ai tre operatori col grado più alto sono state inflitte pene superiori a 4 anni (da 4 anni e 1 mese fino a 2 mesi), ad un agente una condanna 4 anni e ad un altro una pena da 3 anni e 8 mesi. Per loro, accusati a vario titolo, di tortura, falso e minaccia aggravata lo stesso procuratore generale Ettore Squillace Greco aveva chiesto riduzioni (si partiva dai 5-6 anni del primo grado)  con pene comprese tra 3 anni e 10 mesi e 4 anni. Attese adesso entro 90 giorni le motivazioni, dopodichè le difese proporranno ricorso in Cassazione.

 

 

Claudio Coli

Nato a Siena il 20-07-1990, è iscritto all'ordine dei giornalisti come giornalista pubblicista dal 25 marzo 2013. Ha iniziato a scrivere di sport, in particolare di pallacanestro, seguendo l'epopea della Mens Sana Basket negli anni duemila. È poi passato alla cronaca locale e da alcuni anni si occupa anche di cronaca nera e giudiziaria.



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