“Ho parlato con i ragazzi italiani coinvolti ma, vista la situazione, non siamo entrati nel merito della vicenda”. A dirlo a Siena Tv è il presidente della Federscherma italiana Paolo Azzi, intervenuto sul caso del presunto abuso sessuale ai danni di un’atleta dell’Uzbekistan, che sarebbe avvenuto lo scorso agosto a Chianciano Terme.
Sulla vicenda sta indagando la Procura di Siena che, con un comunicato a firma del procuratore capo Andrea Boni, ha respinto le accuse di inosservanza delle norme sul codice rosso, specificando la stretta collaborazione con la Federscherma dopo che l’avvocato della giovane atleta aveva sollevato a mezzo stampa dubbi sull’operato della magistratura e della Federazione, invocando la sospensione cautelativa dei due atleti italiani.
Il perché questo non sia avvenuto lo ha spiegato il presidente Paolo Azzi: “Premetto che la vicenda ci addolora e credo che non renda giustizia a una Federazione che da sempre è attenta agli aspetti morali e del rispetto. Detto questo, noi abbiamo nell’immediato attivato la Procura Federale ed è partito il lavoro della Procura della Repubblica di Siena. Siamo ancora nella fase di indagini preliminari, che sono coperte dal segreto istruttorio, e quindi anche la Procura Federale non può ottenere informazioni. Mancando qualsiasi incriminazione e/o provvedimento non possiamo fare altro che attendere gli esiti delle indagini. Una semplice denuncia da parte del legale della persona offesa non può da sola fondare una sospensione”.