È uscita dall’aula in lacrime abbracciando la madre dopo quasi 8 ore di incidente probatorio oggi al Tribunale di Siena la 18enne schermitrice presunta vittima dello stupro di Chianciano Terme che avrebbe subito nell’agosto 2023 durante un camp sportivo per mano secondo la sua denuncia, di due sciabolatori italiani di 19 e 21 anni. Incidente probatorio cui aveva chiesto di partecipare anche il legale della federazione scherma, istanza però rigettata.
La giovane, fra qualche momento di emozione e cedimento, ha risposto alle numerose domande di pm, avvocati e del giudice Elena Pollini, ricostruendo i rapporti intercorsi con i due ragazzi (c’è anche un terzo accusato, minore) e come si sono svolti i fatti quella sera dopo una festa a un pub di Chianciano, sulla base degli atti di indagine finora prodotti (non sono state ritenute necessarie misure cautelari). La 18enne era accompagnata dai familiari, rimasti fuori ad aspettarla, e non ha dovuto parlare dietro un paravento per non incontrare lo sguardo dei due ragazzi, dal momento che non erano presenti. Nel corso della lunga udienza le sono state mostrate foto, trascrizioni di telefonate, chat di WhatsApp e brevi video, ed è stato sviscerato il racconto della serata, evocando il ricordo di quando sarebbe avvenuto: secondo la sua denuncia, dopo la serata al pub si sarebbe risvegliata in una camera da letto che non era la sua in compagnia dei tre, con addosso dei lividi e avvertendo parole di scherno. Dopo quasi 8 ore, uscita stremata dall’aula, ha abbracciato la madre. Ora stará al pm decidere se archiviare o fare richiesta di rinvio a giudizio: il legale della giovane ha fatto sapere di pensare di chiedere l’applicazione di misure cautelari per gli indagati, mentre le difese degli indagati “confermano le loro posizioni” negando qualsivoglia violenza e assicurando la totale consensualiitá del rapporto.