Sentito come teste Sabato Fortunato, l’ex capo della squadra mobile della Questura, che ha relazionato sulle attività di Polizia per identificare i contradaioli coinvolti nei fronteggiamenti
Ad aiutare i poliziotti a riconoscere e identificare i contradaioli coinvolti nei fronteggiamenti sarebbero state persone interne ai rioni stessi, in forma confidenziale. E’ questo l’aspetto più importante ribadito oggi al tribunale di Siena nel corso del processo sui fronteggiamenti del Palio dell’Assunta 2015 tra le contrade di Onda, Torre, Nicchio e Montone, che vede a giudizio 31 soggetti con l’accusa di rissa aggravata.
In un’aula affollata, a deporre dinanzi al giudice Ottavio Mosti è stato Sabato Fortunato, all’epoca dei fatti capo della squadra mobile della Questura di Siena, che ha portato avanti con i suoi collaboratori le attività investigative per risalire ai contradaioli coinvolti nelle zuffe, attraverso immagini e video della polizia scientifica, l’ausilio di materiale amatoriale e materiale fornito dalle Contrade stesse alla giustizia paliesca. Gran parte del dibattimento si è incentrato sulle “fonti confidenziali” che avrebbero aiutato la polizia a riconoscere i singoli soggetti visibili nei video, la cui identità è stata poi verificata attraverso le foto delle carte di identità del database della Questura, passaporti e social, Facebook: Fortunato, oltre a ricostruire gli attimi di tensione sul tufo, ha spiegato che ad aiutare la Polizia nell’identificazione di molti degli imputati sarebbero state proprio persone interne alla vita di contrada. Dichiarazioni che hanno scatenato più di una reazione in aula tra i presenti.
Gli avvocati delle difese (tra cui il sindaco Luigi De Mossi, Fabio Pisillo e Alessandro Betti) hanno incalzato a lungo il teste per capire se i contradaioli possano essere stati individuati attraverso i suggerimenti di tali fonti o con gli strumenti investigativi messi in atto, telecamere e altri accertamenti. Fortunato ha infine spiegato che molti altri individui indicatigli non sono stati considerati ai fini delle indagini, essendo non certa la loro identificazione. Il processo continuerà in altre date, con nuove testimonianze, ancora a novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo.
C.C