Veleno vuole chiudere la vicenda dando la disponibilità a fare servizio civile in una associazione di ippoterapia
Non c’era Massimo Columbu alla prima udienza del processo a suo carico per i fatti relativi al Palio del luglio 2015. C’era il suo avvocato, Angela Dell’Osso, che ha spiegato quanto il suo assistito sia dispiaciuto per il rilievo mediatico, anche nazionale, della vicenda. Nella memoria presentata nell’ottobre 2015 l’avvocato di Veleno II spiegava bene i motivi per i quali non esisteva nessun dolo nel comportamento del fantino nei confronti dell’avversario Giovanni Atzeni, ma la memoria non è stata sufficiente e Massimo Columbu è finito a processo con l’accusa di violenza privata.
Proprio per evitare ulteriore clamore, Massimo Columbu, tramite il suo avvocato, ha presentato un’istanza “per messa in prova”, che consisterebbe nell’effettuare un periodo di servizio civile in una struttura di ippoterapia del viterbese. “Ci tengo a ribadire – ha spiegato l’avvocato – che questa non è un’ammissione di colpa, bensì la volontà di fare un passo per mettere la parola fine a questa vicenda”.
Dall’altra parte l’avvocato di Giovanni Atzeni, parte offesa che non ha presentato querela e non si è costituito parte civile. “Nè il fantino da me assistito – ha detto al giudice l’avvocato Luigi De Mossi – nè la contrada del Nicchio, intendono costituirsi parte civile in quanto ritengono che questi siano questioni da regolare nell’ambito della giustizia paliesca e non in quella ordinaria”.
Il giudice Silvia Romeo ha fissato la nuova udienza al 1 marzo alle ore 9. Nell’occasione vuole comunque ascoltare Giovanni Atzeni e deciderà sulla proposta di messa in prova.
LE INTERVISTE
L’avvocato di Massimo Columbu (Angela Dell’Osso)
L’avvocato di Veleno II sulla decisione del suo assistito
L’avvocato di Giovanni Atzeni (Luigi De Mossi)