Al centro la contabilizzazione dei derivati e la moral suasion della Banca d’Italia su Banca Mps per il cambio dei vertici tra 2011 e 2012
Anche Fabrizio Saccomanni ha testimoniato ieri nell’ultima udienza del processo in corso al tribunale di Milano a carico dell’ex presidente Alessandro Profumo, l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola e l’ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori, accusati, a vario titolo, di manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali in relazione alla rappresentazione non corretta nei conti della banca dei derivati nei bilanci 2011, 2012, 2013 e 2014.
Al centro della testimonianza, come riporta Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, la contabilizzazione dei derivati e la moral suasion della Banca d’Italia su Banca Mps per il cambio dei vertici tra 2011 e 2012. L’attuale presidente di Unicredit e’ stato chiamato in aula in quanto e’ stato direttore generale della Banca d’Italia dal primo ottobre 2006 al 28 aprile 2013, quando e’ andato a ricoprire l’incarico di ministro dell’Economia. Per quanto riguarda la contabilizzazione dei derivati, alla base dell’accusa di false comunicazioni sociali contestata agli imputati, insieme alla manipolazione del mercato per quanto riguarda le posizioni di Viola e Profumo, e’ stato richiamato un documento del marzo 2013 condiviso da Banca d’Italia, Consob e Ivass, firmato da Saccomanni in qualita’ di presidente dell’Ivass, nel quale, ha spiegato il banchiere in aula ‘venne ribadito il principio che nella contabilizzazione deve prevalere la sostanza dell’operazione finanziaria, al di la’ della forma’. Si era arrivati alla stesura di questo atto percheè ci sono ‘operazioni finanziarie che hanno una complessità tale che non e’ chiara la sostanza dell’operazione’, ha aggiunto Saccomanni, spiegando che le tre istituzioni non avevano firmato quel documento per qualche legame con il caso Mps ma perchè c’era l’esigenza generale di affermare il principio’ relativo alla contabilizzazione dei derivati, tanto che l’argomento era oggetto di dibattito a livello internazionale.
Nei fatti, il documento richiamato in aula lasciava aperta la possibilità di contabilizzare le operazioni in derivati a “saldi aperti” o a “saldi chiusi”. Mps per contabilizzare i derivati Alexandria e Santorini, con l’arrivo al vertice della banca di Viola e Profumo scelse la contabilizzazione “a saldi aperti”, che faceva emergere le operazioni ma che comunque era un sistema più favorevole ed evitava di trattare gli strumenti finanziari in questione come derivati. Solo successivamente, nel dicembre del 2015, interverrà la Consob imponendo alla banca senese la contabilizzazione di queste operazioni “a saldi chiusi”.