Processo omicidio largo Sassetta a Siena, testimone in aula rivela minaccia con biglietto: "Attento a cosa dirai"

Nuova udienza questa mattina del processo per il brutale omicidio rapina della signora Burrini. Sfilano gli amici degli imputati, un teste rivela alla Corte: "Nei giorni scorsi minacciato da ignoti con un bigliettino"

Di Claudio Coli | 30 Ottobre 2023 alle 22:00

Processo omicidio largo Sassetta a Siena, testimone in aula rivela minaccia con biglietto: "Attento a cosa dirai"

“Qualche giorno fa, in vista della mia deposizione, ho ricevuto un biglietto con su scritto ‘attento a cosa dirai'”. E’ un testimone a regalare il colpo di scena odierno durante l’ultima udienza del processo sulla rapina-omicidio in largo Sassetta a Siena del settembre 2022 a danno della signora Annamaria Burrini, per cui sono imputati due ucraini di 26 e 39 anni, nipote e zio, accusati di rapina e omicidio volontario aggravato da premeditazione e nesso teleologico. Secondo le accuse i due si sarebbero avvicinati alla 81enne – strangolata con un laccio – accampando la scusa di un interesse immobiliare e decisi invece a trafugare gioielli e contanti (un tesoretto da quasi 80mila euro nascosto in casa).

Stamattina in Corte di Assise altra carrellata di testi, in gran parte amici e conoscenti degli ucraini a processo e del compagno della giovane. Esaminati dalle parti, uno a uno i ragazzi hanno riportato quanto confidato loro dal fidanzato della 26enne successivamente ai fatti: “Ci disse che la compagna e lo zio avevano già tentato una volta, mesi prima, di derubare la signora e che nella casa ci andarono loro. E che lei aveva fatto un casino ma l’anziana non l’aveva toccata” è quanto riferito, e ancora “lei gli propose il colpo ma lui ci ha detto che non volle partecipare, era una cosa troppo grossa e rischiosa”. Gli stessi testimoni, sempre riportando quanto raccontato loro dal compagno dell’imputata (a processo in altro procedimento per rapina in concorso) avrebbero spiegato di essere stati informati che era stato il coinquilino italiano della signora a rubare 20mila euro, un furto che avrebbe “innescato” il piano della rapina, e di cui aveva preso ingiustamente la colpa un’altra inquilina, poi allontanata dalla padrona di casa.

Ed infine, come si diceva, il colpo di scena: un altro dei testimoni chiamati in aula, in quanto durante un periodo di comune detenzione carceraria avrebbe avuto contatti con l’ucraino 39enne, ha rivelato in aula di aver subito nei giorni scorsi, in vista della sua presenza in aula, delle minacce da ignoti, attraverso un biglietto con scritto “attento a cosa dirai”. Un fatto che sicuramente sarà oggetto di approfondimenti da parte delle forze dell’ordine. Prossima udienza a metà novembre con protagonisti i consulenti tecnici sulle tracce di dna, polizia scientifica e medico legale.

Claudio Coli

Nato a Siena il 20-07-1990, è iscritto all'ordine dei giornalisti come giornalista pubblicista dal 25 marzo 2013. Ha iniziato a scrivere di sport, in particolare di pallacanestro, seguendo l'epopea della Mens Sana Basket negli anni duemila. È poi passato alla cronaca locale e da alcuni anni si occupa anche di cronaca nera e giudiziaria.



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