Progetto campo largo ma Italia Viva a Siena si restringe. Fatighenti lascia il partito di Renzi

L’ex segretaria provinciale sposa il progetto Orizzonti Liberali. Altri iscritti e dirigenti sarebbero pronti a seguirla

Di Cristian Lamorte | 12 Settembre 2024 alle 17:00

Galeotto fu il progetto di campo largo e Italia Viva, anche a Siena, perde pezzi. A rassegnare le dimissioni è stata Pamela Fatighenti, già segretaria provinciale e membro della cabina di regia regionale del partito. I mal di pancia sono iniziati dopo la svolta a sinistra annunciata da Matteo Renzi e dopo la mancata risposta alla raccolta firme, 300 a livello nazionale e 50 solo in Toscana, di dirigenti o iscritti di Italia Viva che chiedevano di poter discutere dell’ipotesi di campo largo in occasione del congresso. Fatighenti svolgerà adesso il ruolo di referente in Toscana per il progetto Orizzonti Liberali targato Luigi Marattin. Ma l’addio di Fatighenti potrebbe non essere l’unico e a Siena c’è molto fermento, la cabina di regia sarebbe divisa a metà e presto altri dirigenti potrebbero annunciare le loro dimissioni. Con loro anche alcuni iscritti. Da esuli di Italia Viva sarebbero attratti anche loro dal progetto Orizzonti Liberali.

“Abbiamo assistito alle dichiarazioni di Matteo Renzi prima con Terzo polo con terzo nome, poi siamo passati a Margherita 2.0 fino ad arrivare un giorno, sempre con un cambiamento molto repentino, a dare l’imposizione dall’alto del campo largo e dell’appoggio al centrosinistra – spiega Fatighenti -. Ritengo questa scelta sbagliata sia nel merito che nel metodo. Nel merito perché come partito ci siamo sempre posti in alternativa sia a questa destra che a questa sinistra e quindi non possiamo accettare una decisione di questo genere perché crediamo che ancora un centro possa esistere. Nel metodo perché quando si cambia rotta su quello che è l’indirizzo dato dall’ultimo congresso al presidente e soprattutto al partito, va fatto nelle sedi opportune. Si sarebbe dovuto dunque riconvocare un congresso come previsto dallo statuto e avremmo dovuto discuterne lì. Purtroppo tutto questo non c’è stato e la mia strada, come quella di tanti dirigenti e iscritti, è stata quella di abbandonare Italia Viva. Non nego a malincuore ma sicura che possa esserci qualcos’altro. Quel qualcos’altro è nell’associazione creata da Luigi Marattin insieme ad altri dirigenti di partito in cui si può ritrovare quel senso che Italia Viva aveva, ossia di partito collocato al centro e nuova creatura liberaldemocratica e riformista”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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