Ben 43 appuntamenti di formazione da gennaio a dicembre. Disostruzione, corsi nelle scuole, aggiornamento ai volontari, l’attestato per l’uso del defibrillatore. Tante persone che hanno seguito. E tante persone pronte a iscriversi e fare i corsi, anche quest’anno.
E’ il bilancio dell’attività formativa della Pubblica Assistenza di Poggibonsi odv durante lo scorso anno, il 2023, a cui l’associazione ha partecipato in autonomia o con altre Pubbliche Assistenze del territorio in tutta la provincia di Siena, e non solo. Perché un appuntamento è stato seguito anche a Montecatini.
“E’ davvero un’azione importante quella che facciamo – dice Manuela Becattelli, presidente dell’associazione – E dobbiamo dire grazie ad un nostro volontario, Fabio Galanti, che è motore della formazione, nonché persona che va in classe, a scuola e non solo, e che segue chi si iscrive ai corsi. Un impegno bello, che ti permette di essere a contatto con tante persone, e fa crescere ogni giorno”.
Chi sono le persone che hanno seguito uno di questi 43 corsi di formazione? Volontari, genitori, alunni. Ben 60 neo genitori per i corsi sulla disostruzione solo nel mese di febbraio ‘23, ma anche tante persone comuni per il defibrillatore. Tante le scuole interessate, la scuola Pieraccini di Poggibonsi, sempre a Poggibonsi la Marmocchi e Staggia. E poi, a Colle, il liceo Volta, il Ricasoli e il Don Bosco. Tante attività si sono fatte presso la sede della Pubblica Assistenza a Poggibonsi, e poi nelle scuole, appunto, a Montepulciano alle scuole medie a Chiusi, per esempio. Ed ancora, l’aggiornamento per gli autisti, l’aggiornamento per il livello di soccorritori avanzati, il servizio civile a Torrita, Poggibonsi, Colle, Chiusdino, Monteroni,
“Mi fa piacere quando ci sono tanti giovani – fa notare Fabio Galanti, 17 anni da volontario alla Pubblica Assistenza, poi formatore da 10 anni e dal 2017 formatore regionale nonché animatore di tutte queste attività – In tanti sono timorosi, del resto non si può sapere cosa accade ambulanza, piano piano si supera. Una volta ho avuto una ragazza molto timorosa che poi all’esame è stata la più brava. Del resto, la paura è normale, c’è molta differenza tra manichino e persona, c’è pure differenza tra l’essere soli e l’essere in gruppo, infatti il volontario non va mai solo e viene seguito”.
Cosa chiedono i volontari o chi si approccia per la prima volta a queste attività di formazione? “Si interrogano sulle fratture esposte, sui traumi e l’impiego del defibrillatore nonché sul massaggio cardiaco – aggiunge Galanti – Anche chi non ha fisicamente forza il messaggio cardiaco riesce a farlo. Per qualcuno ci vuole più tempo. Come per la manovra di disostruzione, è un problema di tecnica. A chi si trova in situazioni critiche e non sa usare il defibrillatore dico: se chiamate il 118, danno tutte le istruzioni”.