“Avere, presso il Santa Maria alle Scotte, una scuola di specializzazione in Medicina e cure palliative sarebbe motivo di grande soddisfazione per la città nonché garanzia di professionisti formati in un ospedale che è reale eccellenza del nostro territorio”.
Con queste parole, Vanna Galli, presidente di QuaVio (associazione di volontariato per l’assistenza domiciliare gratuita in oncologia) ha accolto la notizia relativa all’approvazione dell’emendamento al decreto approvato dalla commissione Bilancio della Camera che ha dato il via alla nascita della Scuola di specializzazione in ‘Medicina e cure palliative’ per i laureati in medicina e chirurgia. Un percorso formativo che porterà i giovani medici ad approfondire tematiche legate alla qualità del fine vita comprendendo anche l’importanza di concetti quali rassicurazione ed alleggerimento della solitudine di chi sta affrontando i momenti più duri di una malattia inguaribile.
La QuaVio, che opera sempre in rete con il sistema sanitario pubblico, festeggia, proprio nel 2020, i 30 anni di attività e lo fa con numeri significativi che danno il senso di un impegno quotidiano al servizio dei malati: solo negli ultimi 24 mesi, 436 pazienti presi in carico. Non è tutto: grazie al progetto “mai soli”, portato avanti insieme a Usl Toscana Sud Est e Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade, abbattimento percentuale dei numeri del ricorso al pronto soccorso per i pazienti negli ultimi giorni di vita.
Anche per questo, l’importante novità, che riguarderà i laureati in medicina dall’anno accademico 2021-2022, assume una indubbia valenza visto che prevede anche l’introduzione del corso obbligatorio di “cure palliative pediatriche” per gli specializzandi in pediatria.
Un passo avanti significativo per la sanità pubblica italiana fortemente voluto dal dottor Trizzino deputato firmatario dell’emendamento al d.l. n. 2500 “Rilancio” (è per intendersi il decreto legge recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19). Nelle parole dello stesso Trizzino, riportate sul suo profilo facebook, tutto l’orgoglio per un risultato storico: “si conclude un ciclo che vede il nostro paese posizionarsi tra i più avanzati da un punto di vista normativo e formativo nell’offerta di cure palliative. Una grande spinta culturale che ha visto in prima fila professionisti ed associazioni di volontariato che hanno tracciato una strada lunga e tortuosa che oggi raggiunge questo traguardo”.
Tra esse la senese QuaVio che, oggi, sorride.