I dati turistici 2019 della città di Siena sono stati al centro di un acceso scontro televisivo a “Di Sabato” tra il consigliere di minoranza di “Per Siena” Pierluigi Piccini e l’assessore al turismo e commercio Alberto Tirelli (LEGGI QUI). Il primo, non convinto di tali dati, ha rivendicato la necessità di conteggiare i numeri definitivi, e non quelli provvisori per adesso resi noti. Tirelli è voluto tornare sull’argomento, rimarcando la natura provvisoria dei dati in possesso dell’Amministrazione, fino a che Istat, titolare dell’indagine che si avvale degli organi intermedi per la raccolta dei dati, non li confermerà come definitivi pubblicandoli sul proprio sito web.
“La diffusione dei dati da parte degli organi intermedi di rilevazione – spiega Tirelli attraverso gli uffici della Statistica Turistica del servizio Turismo e Statistiche –
deve avvenire nel rispetto dell’Atto di indirizzo n. 3 del 27.03.2018 del Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica “Requisiti per la diffusione da parte degli uffici di statistica degli Enti appartenenti al Sistema statistico nazionale dei dati di titolarità Istat, rilevati e inviati all’Istituto nazionale di statistica per le attività di cui all’art. art. 6, c.1, lett. a), b) e c) del d.lgs. n. 322/1989, non ancora validati dall’Istituto”. In particolare l’art. 4 dell’atto di indirizzo detta le regole per la la modalità della diffusione dei dati, che allego. La dicitura provvisoria sui dati del 2019 va inserita obbligatoriamente. I dati, pur completi e validati dal nostro servizio Turismo e Statistiche, devono essere considerati provvisori, fino a che Istat non li conferma come definitivi pubblicandoli sul proprio sito web”.
“Il Comune di Siena, in base alla circolare Istat di marzo 2019, aveva l’obbligo dell’invio definitivo dei dati dell’anno 2019 entro fine febbraio 2020. Inoltre per ottemperare agli obblighi europei, l’Istat è tenuto a trasmettere ad Eurostat i dati annuali definitivi, relativi all’intero anno 2019, improrogabilmente entro giugno 2020. Il rispetto delle scadenze indicate è tassativo ed è presupposto essenziale affinché l’elaborazione dei dati, la conseguente trasmissione a Eurostat e la diffusione a livello nazionale dei dati medesimi avvengano entro i termini previsti (di solito luglio). Solo dopo che l’Istat pubblica i dati si può inserire la dicitura Definitivi”.