"Questa storia rossa", all'Università per Stranieri di Siena un evento per celebrare il 25 novembre

A Unistrasi un appuntamento interattivo del collettivo grosso sonno viola ideato dal Cug dell'Ateneo per dare voce a studenti e dottorandi, raccontando una storia di violenza o di molestia subita oppure nel quale riportare un brano narrativo o una poesia

Di Redazione | 27 Novembre 2024 alle 20:00

Nella settimana più importante dell’anno per quanto riguarda la violenza di genere anche l’Università per Stranieri di Siena ha voluto celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne con un evento ad hoc. Si chiama “Questa rossa storia” l’appuntamento interattivo del collettivo grosso sonno viola ideato dal Cug dell’Ateneo per dare voce a studenti e dottorandi, raccontando una storia di violenza o di molestia subita oppure nel quale riportare un brano narrativo o una poesia.

“L’intero nostro calendario accademico è pieno di iniziative per creare un immaginario antitetico a quello della violenza patriarcale, oggi molto in crescita a causa di un anacronismo che prende sempre più forza nel mondo – spiega la presidente del Cug dell’Università per Stranieri di Siena, la professoressa Tiziana de Rogatis -. Questa iniziativa, di Grosso Sonno Viola, del racconto di storie ricavate da un Google Forum delle studentesse, degli studenti e delle dottorande e dei dottorandi che hanno inviato testimonianze molto importanti che saranno creativamente trasformate in qualcosa di luminoso attraverso questo sistema ibrido di parola, musica e immagini del Collettivo Transmediale Grosso Sonno Viola”.

Non si placano comunque le critiche alle parole del Ministro Giuseppe Valditara sul patriarcato considerato ormai solo un’ideologia tramontata e sugli episodi di violenza di genere da imputare principalmente all’immigrazione illegale.

“Sono parole molto gravi quelle del ministro – denuncia Tiziana de Rogatis -. Nella nostra università noi non riscontriamo l’opposto, perché viviamo in un contesto che noi rendiamo sicuro e protetto. Ma le storie che arrivano dai nostri ragazzi e i dati del mondo occidentale ci dicono invece che al primordialismo in chiave di omofobia, transfobia e misoginia è in enorme crescita nel mondo occidentale e non certo a causa dell’universo migratorio ma proprio da parte del mondo “bianco” occidentale”.



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