“Questo stabilimento per molti di noi rappresenta la vita. Non possiamo lasciare che chiuda”.
Questo il grido di rabbia dei lavoratori davanti al sito senese di Beko Europe in occasione dello sciopero, proclamato in seguito alla mancata presentazione del piano industriale durante il tavolo ministeriale.
Dopo l’assemblea di questa mattina è stato deciso di prorogare lo sciopero da quattro ad otto ore, a cui se ne aggiungono altre due nella giornata di domani.
“Nei lavoratori c’è consapevolezza e questo ci da forza e responsabilità per governare questa vertenza che oggi entra nel vivo – ha detto Daniela Miniero della Fiom Cgil Siena -. Domani decideremo i prossimi passi in attesa del 20 novembre, quando saremo nuovamente al Mimit”;
Giuseppe Cesarano della Fim Cisl ha dichiarato: “Il Governo adesso sa quali sono le nostre richieste e quanto fatto oggi è solo l’inizio”.
Massimo Martini ha aggiunto: “Oggi inizia la lotta vera perché Beko ci ha fatto capire che quella di Siena è un’azienda non è più conveniente da tenere in piedi”.
Presente davanti al sito senese anche la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David: “La situazione è grave perché l’impressione è che abbiano comprato per chiudere. Questo deve essere impedito in tutti i modi, la situazione può essere cambiata solo dalla resistenza dei lavoratori che devono chiedere al Governo di fare la sua parte”.