Scatta il processo con i riti alternativi per i soggetti coinvolti nel caso del presunto traffico delle finte badanti e dell’hub dell’immigrazione clandestina con protagonista una società di servizi di Chianciano Terme.
Ieri in udienza preliminare le difese degli indagati hanno chiesto al gup Andrea Grandinetti di poter accedere ai riti alternativi, il patteggiamento per due, l’abbreviato per gli altri. A marzo il giudice deciderà sull’istanza e a giugno i riti saranno discussi con la relativa sentenza.
Come si ricorda l’inchiesta di Procura e Guardia di Finanza aveva sgominato un presunto business con oltre 350 stranieri coinvolti (di cui solo 58 risultati realmente attivi) in servizi fittizi con tanto di tariffario, un vero e proprio hub dell’immigrazione clandestina, secondo gli investigatori. Cento militari furono coinvolti nei decisivi blitz, le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.