L’avvocato Massimo Rossi a Siena Tv: “Non sono state fatte adeguate indagini e non si è protetto a dovere la mia assistita”
E’ stata riaperta l’inchiesta sul caso della giovane del senese oggetto di violenze seriali da parte dei genitori affidatari. Caduti in prescrizione i reati di stupro e sequestro risalenti agli anni 2007-2008 – sentenza di Cassazione, che ha riconosciuto i fatti – la Procura di Siena indaga ora su un secondo filone del 2012.
“E’ veramente grave a livello procedurale – afferma a Siena Tv il legale della donna, Massimo Rossi – che lo stesso procuratore che contestualmente rinviava a giudizio le persone coinvolte nel primo processo non percepisse, pur avendo gli elementi, che fossero gli stessi soggetti a perseverare i crimini tra fine 2011 e metà 2012. C’erano certificati medici esaustivi, medici che sostenevano il non autolesionismo degli episodi, nonostante ciò si procedeva contro ignoti, che ignoti non erano, lo dicono le carte, perchè dal telefono sotto controllo della mia assistita le forze dell’ordine avevano individuato i nomi dei soggetti che commettevano le violenze. Doveva essere tempestivo l’intervento, che non c’è stato, sia a livello di indagine, che di protezione. La ragazza è stata lasciata in balia di se stessa”