Prima la truffa, poi le scuse e l’offerta per risarcirle il danno: protagonista un 29enne campano che nell’ottobre 2024, insieme ad un 34enne anche lui della provincia di Napoli, raggirò una 70enne residente a Siena con l’ormai tristemente nota truffa del finto incidente/finto carabiniere. Dopo la telefonata fatta dai dei complici non identificati, che informava la donna che suo figlio era rimasto coinvolto in un sinistro stradale e servivano dei soldi per tirarlo fuori dai guai, i due napoletani si sono presentati alla porta della signora, che li ha fatti accomodare a casa e ha consegnato loro 400 euro in contanti, oltre che alcuni gioielli e monili.
Solo quando i due si sono allontanati la 70enne ha intuito di essere caduta nella trappola: chiamata la Polizia, i due sono stati intercettati mentre erano in fuga sull’A1, all’altezza di Orvieto, venendo messi in manette, con la refurtiva prontamente recuperata e restituita alla vittima. Il 29enne fu posto ai domiciliari, il complice in carcere, avendo dei precedenti per rapina. Ieri il processo ai due ha trovato conclusione davanti al gup: per entrambi è stato accolto il patteggiamento, da 1 anno e 8 mesi per il 29enne, che ha terminato la misura cautelare, da 2 anni e 13 giorni per il 34enne, che invece resta in custodia cautelare.
Il più giovane dei due ragazzi, fino a quel momento incensurato, si è sinceramente “pentito” della truffa, spiegando di essere stato coinvolto a sua insaputa in una bravata, ed ha così chiesto scusa alla signora nel corso del processo, in aula. Oltre alla collaborazione attiva fornita agli inquirenti in fase di indagine, la sua difesa ha anche fatto un offerta per risarcire il danno. Ad accompagnarlo in tribunale c’erano i genitori, a dargli il sostegno necessario per voltare pagina.