Raid di furti nelle case degli anziani: due arresti

Due operai italiani di 38 e 48 anni arrotondavano svaligiando le case degli anziani a Rapolano Terme. Operazione dei carabinieri, coordinata dalla Procura di Siena, scattano gli arresti domiciliari

Di Redazione | 6 Giugno 2020 alle 11:18

Raid di furti nelle case degli anziani: due arresti

Portafogli, collanine, bracciali, orologi fino a un valore di 15mila euro: due operai italiani di 38 e 48 anni che arrotondavano svaligiando le case degli anziani nel comune di Rapolano Terme, in particolare frazione Armaiolo, sono finiti agli arresti domiciliari per ricettazione in concorso. A portare avanti le indagini i carabinieri, l’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Niccolò Ludovici.

Dieci furti, tutti tra il novembre 2019 e il gennaio 2020, con vittime residenti tra i 79 e 86 anni, di cui i malviventi – uno del posto, un altro originario della Sicilia – conoscevano ogni mossa e abitudine.

I furti avevano creato grande allarme sociale tanto da indurre il sindaco di Rapolano  a rivolgersi al prefetto di Siena. La merce rubata ha un valore complessivo di 80mila euro.

Dopo le prime indagini e pedinamenti da parte dei carabinieri – i sospettati sono stati visti uscire dalle case in orari compatibili con quelli dei furti segnalati – la svolta arriva quando le forze dell’ordine mettono gli occhi su un assegno di 3806 euro riscosso dagli indagati;  grazie alla collaborazione del direttore della banca cui si erano serviti è stato dimostrato che gli arrestati smerciavano i gioielli rubati vendendoli a compro oro situati anche fuori provincia, proprio per cercare di eludere eventuali controlli dell’Arma.

In questo contesto è stato denunciato in stato di libertà il titolare di un compro oro di Arezzo che falsificava la documentazione amministrativa proprio per occultare la provenienza illecita dei preziosi.

Al termine delle indagini e delle perquisizioni domiciliari , i due sospettati sono stati messi in manette dai carabinieri mentre tornavano da lavoro.

I vari monili sono ora a disposizione per essere restituiti dai carabinieri ai legittimi proprietari, chiamando un numero dedicato. “La risposta operativa dei carabinieri è stata forte” ha commentato il comandante provinciale Stefano di Pace.

C.C

 

 

 

 

 



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