Arresti e denunce per gli organizzatori del Rave Party a Contignano
Si è conclusa con 2 arresti, sette denunce e altrettante perquisizioni l’Operazione congiunta della Polizia di Stato e dei Carabinieri, coordinata dalla Procura di Siena, finalizzata a smantellare la rete locale che organizzava rave party illegali, l’ultimo dei quali si era svolto in Val d’Orcia, alla fine settembre.
Nel corso dell’Operazione “Borderless Vol VI”, sono state eseguite le perquisizioni da parte dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Siena, del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chiusi/Chianciano Terme, e delle Questure di Perugia, Bologna e Chieti, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, e i Comandi Provinciali dei carabinieri di Siena, Arezzo e Perugia.Ad esito delle attività, protrattesi per tutta la mattinata di ieri, sono stati sequestrati documenti, computer, telefoni cellulari, una piantagione di marijuana e svariati tipi di droghe.
Le indagini sono scattate a fine settembre quando, per un intero week end, si è svolto un “rave party”, non autorizzato, in località San Pier di Contignano, frazione del comune di Radicofani in provincia di Siena, che vide coinvolte circa 3000 persone.
Le attività investigative, portate avanti congiuntamente dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri hanno consentito di identificare gli organizzatori e responsabili dell’occupazione abusiva del sito, con la conseguente denuncia di 7 persone, 5 uomini e 2 donne, tutti italiani, per i reati di concorso in invasione di terreni ed edifici, aggravata, e distruzione e deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto.
C. G., 32 anni, residente a Perugia, K. K. 31 anni, residente a Panigale (PG) ma domiciliato a Bologna, V.L ,29 anni, residente a Panigale (PG), , P.I. 42 anni, residente a Chieti, F.F. 33 anni residente a Magione (PG), P. A., 32 anni, residente a Chieti e N. D. 34 anni, domiciliata in provincia di Arezzo, sono gli indagati.
Dalle indagini è emerso, in particolare, che la 34enne N.D. e il 33enne F.F., avevano preso accordi, fin dallo scorso mese di maggio, per il noleggio delle attrezzature.
Dai documenti acquisiti e dalla corrispondenza con l’azienda fornitrice dei gruppi elettrogeni risulta, tra l’altro, che, già dal 2017, erano stati stipulati contratti per il noleggio di tali strumenti in vista di altri rave party, tant’è che i due, nella corrispondenza, erano qualificati “come clienti abituali”, non esitando pertanto a chiedere un “prezzo di favore”, come fosse una sorta di sconto fedeltà.
Nell’ambito delle perquisizioni è stata arrestata una coppia di spacciatori, residente a Chieti P. A., 32 anni e P.I. 42 anni, trovata in possesso di droghe sintetiche, MDMA, funghi allucinogeni, cocaina e denaro contante, droghe molto spesso “mortali”, oltre a 4.000 euro in contanti.
A Panicale, in provincia di Perugia, i poliziotti del Commissariato di Chiusi hanno sorpreso il 29enne V.L. con una serra per la coltivazione di marijuana, c.d. Grow box, e semi di marijuana.
Il giovane, era anche in possesso di un furgone con all’interno parte degli strumenti utilizzati in occasione del rave, che è stato sequestrato.
I carabinieri della Compagnia di Montalcino, unitamente a quelli del Comando Provinciale di Siena, avevano sin dalle prime battute del rave party intrapreso l’identificazione sistematica dei partecipanti, proseguita poi in maniera interforze, e operato congiuntamente col personale del Commissariato di Chiusi e della Questura di Siena nell’individuazione degli organizzatori. In due perquisizioni compiute in contemporanea con quelle eseguite dai colleghi della Polstato nei confronti di due di questi soggetti, rispettivamente residenti a Camucia (Ar) e Magione (Pg), sono stati sequestrati telefonini e personal computer in uso, nonché, a Camucia, 6 Grammi di hashish, detenuta da uno dei due indagati.
A seguito del rave, è stata subito avviata anche l’attività della Polizia Anticrimine della Questura che ha portato all’emissione da parte del Questore di Siena Capuano di 176 misure di prevenzione del divieto di ritorno per 3 anni nei comuni di Radicofani, Pienza, Sarteano, Castiglion d’Orcia e San Quirico D’Orcia.
Dei 176 raggiunti dal provvedimento 30 sono residenti in Toscana, mentre gli altri in varie province d’Italia.