Si chiama “Revoir Cimabue, aux origines de la peinture italienne” la grande esposizione in mostra al Museo del Louvre a Parigi fino al 12 maggio con al centro le migliori opere del celebre pittore del 13° secolo. La Pinacoteca di Siena insieme all’Associazione Amici della Pinacoteca ha voluto organizzare all’interno della rassegna culturale MostraSi un incontro insieme al curatore della mostra Thomas Bohl.
“Abbiamo voluto presentare l’importanza di Cimabue perché il Louvre ospita due dei suoi capolavori – spiega il curatore della Mostra Thomas Bohl -: la grande Maestà, molto famosa che proviene da Pisa e che abbiamo restaurato da più di tre anni, e poi abbiamo potuto fare l’acquisto nel 2023 di una tavoletta inedita, una scoperta di Cimabue, una piccola tavola che rappresenta la “derisione di Cristo”, che presentiamo per la prima volta nella mostra. È dunque un’occasione eccezionale di rivedere la Maestà di Cimabue dopo il restauro e di scoprire questa tavoletta inedita dell’artista.
Un rapporto stretto lega Cimabue a Siena e in modo particolare alla scuola senese di pittura che ebbe tra i suoi rappresentanti più importanti Duccio di Buoninsegna, le cui opere prendono le mosse proprio dall’esempio di Cimabue.
“Per me è importante parlarne a Siena, perché una delle cose che abbiamo voluto mettere in evidenza nella mostra è il rapporto molto importante che Cimabue ha dovuto avere con uno dei più grandi pittori senesi della storia, Duccio di Buoninsegna. E dunque nella mostra siamo stati molto fortunati di avere la possibilità di presentare delle opere importantissime di Duccio grazie ai prestiti delle istituzioni senese: la Pinacoteca Nazionale di Siena con la Madonna dei Francescani e l’Opera del Duomo di Siena con la Madonna di Crevole e due pezzi della grande Maestà di Duccio che finisce la mostra. Dunque per me è importante presentare quest’idea del legame tra questi grandissimi pittori della fine del Duecento, Cimabue e poi il giovane Duccio”.