“Eravamo a discutere con gli altri assessori le misure della ripartenza. Probabilmente dal 27 aprile si potranno riaprire, anche se sono in zona rossa i teatri ed i cinema, e questo è secondo me un bel segnale per la cultura”. Lo ha fatto sapere il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, precisando che non c’è ancora in merito niente di ufficiale. Il mondo della cultura si è mosso, o meglio smosso, dopo la decisione di Draghi di autorizzare l’Olimpico al 25% il prossimo 11 giugno. Il Ministro Speranza aveva parlato di Maggio come il mese delle riaperture sfruttando gli spazi all’aperto, quindi anche per cinema, teatro e concerti, ma questo tipo di rassicurazioni non basta ai lavoratori dello spettacolo, ormai rassegnati a vari tira e molla.
“Di nuovo ci sono solo altre chiacchiere, c’è la paura che anche questa volta non ci sia nulla di vero – afferma il direttore artistico dei teatri di Siena Alessandro Benvenuti a Siena Tv – Noi siamo la cultura, quella cosa che materialmente riempie l’Italia, ma quando poi si va a decidere per noi sembriamo quelli inutili. Noi siamo pronti, ovviamente, e siamo stufi, come tutti”. Inoltre quello che richiedono è anche una valutazione che non imponga limiti, ma tenga conto piuttosto dell’ampiezza dei locali e delle misure di sicurezza messe in campo.
“Il vero problema per riaprire sono due condizioni – aggiunge ai nostri microfoni il direttore generale della Fondazione Elsa David Taddei – la prima è che tu possa stare aperto almeno fino alle 23.30 e l’altra è che di fare il tampone per entrare è pura follia: spendere 10/15€ in più solo per farsi il tampone sono dei disincentivi insuperabili”.