Per la prima volta dopo anni l’8 giugno riapre al pubblico la chiesa di Santa Maria Maddalena a Siena
Per la prima volta dopo anni l’8 giugno riapre al pubblico la chiesa di Santa Maria Maddalena a Siena, grazie alla collaborazione tra l’Universita’ senese e il Fai. L’edificio, costruito dalle monache agostiniane nel 1539, e’ di proprieta’ dell’Ateneo e nei prossimi mesi sara’ valorizzato, nell’ambito del progetto ‘Spazi e Storie in-visibili’, diventando una sede espositiva e di divulgazione scientifica sulla storia della medicina e della strumentaria medico-chirurgica.
L’8 giugno sara’ intanto possibile per tutti i cittadini, dalle ore 10 alle ore 17, visitare la chiesa e conoscere il patrimonio di opere d’arte che contiene, grazie a un’apertura straordinaria a cura dei volontari della delegazione Fai di Siena. Alle 17.45 Alessandro Angelini, docente del dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Ateneo senese, terra’ anche una conferenza dal titolo ‘Poenitenti Magdalenae. Note storico artistiche sulla chiesa di Santa Maria Maddalena’. Altra ‘tappa’ prima dell’inaugurazione del percorso espositivo sara’ la conferenza che si terra’ nella chiesa il 14 giugno: Davide Orsini, del Centro universitario per la tutela e la valorizzazione dell’antico patrimonio scientifico dell’Ateneo, raccontera’ la storia del convento di Santa Maria Maddalena e gli usi ‘civili’ del complesso monastico dal Settecento al Novecento. “L’Universita’ di Siena il suo sistema museale Simus – si spiega in una nota -, con il progetto ‘Spazi e Storie in-visibili’, vogliono restituire alla citta’ luoghi oggi chiusi e dimenticati, di proprieta’ dell’Ateneo. La chiesa di Santa Maria Maddalena, parte dell’antico convento delle monache agostiniane, e’ il primo di questi spazi che saranno nuovamente conosciuti e visitati”.