“E’ in questo quadro che dobbiamo trovare soluzioni. Spostare la data dei saldi è giusto, ma non vorrei si creassero aspettative che poi non si realizzano rispetto a tutti i problemi che abbiamo di fronte”
“I saldi che prendono il via domani 5 gennaio sono un argomento di interesse per i consumatori, che chiaramente sperano di poter fare buoni acquisti a prezzi ridotti. E sono un argomento estremamente complesso da trattare se lo si guarda dal punto di vista di tutta la rete distributiva e commerciale nella quale operiamo oggi. Da più parti si avanzano ipotesi di spostamento in avanti della data dei saldi. Ipotesi con cui concordo. Ma parlando di questo tema non vorrei fosse banalizzata la soluzione e non vorrei si creassero false illusioni che finiscono di tradire le aspettative di tutti”.
E’ il ragionamento di Riccardo Ghini, responsabile Federmoda Confcommercio Siena che mette l’accento sull’articolazione di tutto il sistema distributivo e del commercio che abbiamo in Italia.
“La data dei saldi viene decisa da una commissione regionale in cui sono presenti associazioni di categoria, consumatori ecc… E’ lì che si confrontano interessi diversi e viene individuata la data. Come ho detto, in linea teorica va bene spostare in avanti i saldi – continua Ghini – Ma, guardando a tutto il sistema, ci dobbiamo domandare: come si gestiscono le vendite on line e i tanti sconti che vi si trovano? Chi gestisce le tante promozioni che a varia natura vengono fatte? Oppure, le comunicazioni con gli sconti alla cassa? Per non parlare poi della grande distribuzione o degli outlet”.
“A tutto questo si aggiungono le forte diversificazione delle politiche di vendita e le diverse tipologie di prodotto. Fino a 15-20 anni fa la distribuzione era fatta da piccoli commercianti. Ora è fatta per il 70-80% dei casi da grande distribuzione o direttamente dall’industria che fa politiche molto diversificate”.
“Il mese di dicembre per i negozi poi – continua – è delicato perché ci sono scadenze di pagamenti da effettuare. E per molti la necessità di incassare è un problema reale, che può spingere a vedere il saldo o la promozione come un aspetto positivo”.
“Ragionare dunque sulla sola data di inizio saldi da avviare più in avanti nel tempo può non essere risolutivo di tutto il problema – fa notare Ghini – E’ su tutto il contesto di distribuzione e sulle regole che lo sovraintendono che dobbiamo riflettere. E in questo contesto trovare soluzioni capaci di dare maggiore soddisfazione a consumatori e operatori”.